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La Lega continua a scaricare i rifiuti

Stefano Caldoro

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Nel giorno in cui il Governatore della Campania Stefano Caldoro si presenta davanti ai pm, il ministro leghista Roberto Calderoli torna a spiegare che la Lega non è disposta a votare il decreto sui rifiuti nel consiglio dei ministri di giovedì così come è stato preparato. «O nel decreto c'è scritto che potranno essere portati solo nelle Regioni confinanti alla Campania, in modo che restino lì – ha minacciato – oppure quel decreto non passerà». Intanto il Presidente della Campania è stato interrogato per due ore dai pm. Due ore per chiarire i motivi delle sue scelte e difendersi dalle accuse di omissione di atti d'ufficio ed epidemia colposa, che la Procura gli muove per la permanenza dei rifiuti nelle strade di Napoli. Stefano Caldoro è arrivato nell'ufficio del pm Francesco Curcio intorno alle 13.30, portando con sé molti documenti sui flussi dei rifiuti e sugli accordi intercorsi tra enti locali e governo. Ad accompagnarlo c'era il suo difensore, l'avvocato Alfonso Furgiuele. Ha risposto alle domande del sostituto Curcio e dell'aggiunto Francesco Greco; a una parte dell'interrogatorio - avvenuto, secondo l'avvocato Furgiuele, «in un clima molto disteso e nella logica della collaborazione con i pm» - ha assistito anche il procuratore Giovandomenico Lepore che in mattinata, intervistato dal Mattino, aveva spiegato che «Caldoro è una persona perbene. Si pagano 19 anni di inadempienze». Parole a cui, in serata, ha aggiunto un affondo ulteriore: «La camorra non gestisce l'emergenze, me ne approfitta». Dal canto suo il presidente della Regione - ha raccontato il legale a conclusione dell'interrogatorio - ha spiegato che, nell'inviare fuori provincia la spazzatura napoletana, si è attenuto all'accordo stipulato il 4 gennaio scorso tra gli enti locali e il governo. Per la precisione, sempre secondo l'avvocato Furgiuele, Caldoro ha spiegato ai pm che l'intesa prevede che vengano scaricate circa 900 tonnellate giornaliere di rifiuti presso gli impianti STIR di Pianodardine (Avellino), Casalduni (Benevento), Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e Battipaglia (Salerno). Dall'1 gennaio al 31 maggio sono state dunque portate dalla provincia di Napoli oltre 90mila tonnellate di rifiuti. Caldoro - spiega Furgiuele - ha anche ribadito ai pm che la competenza ad aprire nuove discariche è dei sindaci e non del presidente della Regione. Sempre ieri mentre il ministro Ferruccio Fazio rassicurava sul fatto che l'emergenza non crea alcun «pericolo reale» per la salute e non esiste «rischio di epidemia», in Procura è stato ascoltato, come persona informata dei fatti, il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano.

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