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"Tremonti vuol farci cadere"

Crosetto

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Una follìa la manovra fiscale. E non sarebbero le conseguenze del caldo a farla definire tale. A suonare la carica è Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa: «Le bozze che sono filtrate sulla manovra di Giulio Tremonti andrebbero analizzate da uno psichiatra e dimostrano che il ministro dell'Economia vuole solo trovare il modo di far saltare banco e governo». Insomma, i tentativi di Giulio Tremonti di condividere con maggioranza e governo le linee guida di manovra e riforma fiscale ottengono l'effetto contrario a quello desiderato: infatti, le bozze del ministro dell'Economia fanno deflagrare le tensioni finora rimaste sotto traccia, portando alla luce lo scontento di quei ministri che, sostenuti dal premier, mal sopportano l'atteggiamento del titolare di via XX Settembre. Attacco durissimo, che non si esaurisce alla battuta manicomiale, perché il deputato del Pdl (fino a tre anni fa responsabile economico di Forza Italia) rincara: «Sono stufo di sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo» visto che «l'unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l'ha aumentata, è il suo». E rincara: «Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l'economia reale andava aiutata e anzi l'ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente. Crosetto imputa a Tremonti anche altro: «Ha promesso un aiuto alla piccola e media impresa - sottolinea il deputato del Pdl, da sempre molto in sintonia con le idee economiche dell'ex ministro Antonio Martino -, ma in realtà ha flirtato con le grandi banche e i grandi gruppi e ha tenuto l'economia del Paese in coma farmacologico. Visto che è una persona di cultura e intelligenza non comuni, lo dimostri proponendo un progetto serio per il Paese al Consiglio dei ministri e alle Camere». Ma, avverte il sottosegretario, nel farlo «sia aperto ai miglioramenti perché lui non è il depositario del verbo e della verità». Ci troviamo, in definitiva, dinanzi a un attacco senza precedenti al quale il Professore ha deciso (per ora) di non rispondere. Di manovra ha parlato ieri anche Silvio Berlusconi, ma in termini molto generali e certamente più pacati: «Dobbiamo proseguire nella politica di prudenza e di rigore». Il tutto, aggiunge per non irritare Tremonti, senza intaccare il deficit. Tuttavia, sta proprio qui il nocciolo della questione: capire se quello di Crosetto sia stato un attacco isolato o se, al contrario, dietro di lui ci siano altri ministri e, soprattutto, il Cavaliere. Tutto sembra far propendere per la seconda ipotesi. Ad esempio, è un fatto che sabato Berlusconi e Crosetto abbiano parlato durante il matrimonio di Mara Carfagna e, secondo qualcuno, proprio dell'argomento economico. Così come è un fatto che una terza persona presente alla cerimonia riferisca parole molto critiche dello stesso Berlusconi verso Tremonti: se continua così ci giochiamo la maggioranza, sarebbe stato il suo rimprovero. Però, il tempo per sanare le tensioni stringe: giovedì manovra e riforma fiscale saranno sul tavolo del Cdm. E senza un'intesa, la polveriera rischia di esplodere. «A pensarla come Crosetto sono in tanti», ha assicurato un ministro. «La verità è che, nonostante gli incontri, non abbiamo ancora visto un numero», gli ha fatto eco un altro dirigente del Pdl. Per non parlare di quanti malignano sul ruolo della Guardia di finanza nelle indagini sulla P4: «Da quando le Fiamme Gialle compilano liste di politici?», si è chiesto un deputato pidiellino. Insomma, riflessioni su echi complottistici con denuncia ulteriore, a corredo, di pugnalate alle spalle.

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