Tav, Maroni: cantieri aperti entro il 30 giugno
I lavori per la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione partiranno. A confermarlo è il ministro dell'Interno Roberto Maroni in un'intervista a "La Padania". "Il cantiere si apre entro il 30. E l'opera si fa, - dichiara al quotidiano leghista - se no diciamo addio alle centinaia di milioni del contributo Ue". Maroni si mostra determinato di fronte alla minacce dei 'no global' di voler bloccare l'avvio dei lavori e dice: "E' stato fatto di tutto, è stato aperto un osservatorio, sono state fatte tutte le valutazioni necessarie. Ciononostante c'è un "no" pregiudiziale, che non può essere accettato". "Noi dobbiamo aprire il cantiere. Punto. Dopodichè - prosegue - chi si oppone non credo riuscirà a fermarlo. Non deve farlo perché vuol dire arrecare un danno gravissimo a tutti, soprattutto alle future generazioni. Perché com'è stato calcolato, vuol dire far perdere due punti di Pil al Piemonte in nome di un impatto che non è assolutamente devastante come dicono e pretendono alcuni, non tutti, di coloro che vivono lì". Oltre al danno economico Maroni, nell'intervista, sottolinea anche un eventuale isolamento dell'Italia dai collegamenti con l'Europa. "I quasi 700 milioni sono solo la prima tranche di due miliardi di euro complessivi di fondi europei - aggiunge - ma soprattutto, se non partono i lavori, diciamo addio ai collegamenti con l'Europa perchè la linea passerà sopra le Alpi, quindi diciamo addio al futuro". "Per questo -conclude il responsabile del Viminale- dobbiamo assolutamente aprire il cantiere. E sarà nostro compito garantire che la decisione presa da vari Governi sia attuata". L'INTERVENTO DI COTA: "Voglio lanciare un appello a tutti, questo non è il momento di creare tensioni ma bisogna far quadrato per realizzare questa opera: vedo una forte coesione anche in Val di Susa, perchè quest'opera non è contro la Val di Susa ma a favore". Il presidente del Piemonte, Roberto Cota, interpellato sulle annunciate proteste contro i cantieri della Tav in Val di Susa ha voluto in questo modo sostenere le posizioni del ministro Maroni. E proprio in riferimento alla tensione in casa Lega tra il Senatùr e il responsabile dell'Interno Cota ha ribadito: "I fili in casa Lega sono ben annodati" aggiungendo che il richiamo ieri di Umberto Bossi è stato "un discorso generale condivisibile da tutti".