La missione di Alfano
Angelino Alfano ha un compito ingrato: far convergere sulla sua figura un partito balcanizzato, il Pdl. È vero che la leadership di Berlusconi è sempre salda e non vi sono alternative, ma quella di Alfano è l'unica figura intermedia tra il capo e tutto il resto. Alfano è anche l'unica possibilità che la creatura del Cavaliere ha per trasformarsi da partito anarco-carismatico in un partito democratico tout court. In mezzo dovrebbero esserci le elezioni primarie. Silvio non vuol sentirne parlare, ma il mio consiglio resta sempre lo stesso: sono l'unica alternativa alla cooptazione, alla faida, alla selezione del peggio al posto del meglio. Cosa deve fare Alfano quando il 1° luglio si presenterà al consiglio nazionale? Al suo posto io farei un discorso politico a tutto tondo, non una semplice rendicontazione, a cui ci ha abituato purtroppo Berlusconi, delle cose fatte, non un elenco vuoto che viene scandito in maniera robotica, ma un documento politico, con un orizzonte e una visione di quello che dovrebbe essere un partito che vuole affrontare e vincere la sfida con la contemporaneità. Alfano dica chiaramente cosa ne sarà delle correnti, dia anche un'indicazione sul futuro di premiership e leadership, fissi le priorità del programma e le metta davanti agli occhi degli alleati e degli oppositori. Si presenti con il tono, le idee e il coraggio di un segretario politico. Sono consigli di un giovane a un altro giovane. Voltiamo pagina. O Alfano imbocca questa strada oppure finisce in testacoda. Io gli auguro un lungo cammino per sé e per l'incertissimo futuro dei conservatori italiani. Non abbia paura, non si volti indietro.