Sulla manovra diktat della Lega
Week end di lavoro al ministero dell'Economia per mettere a punto la manovra economica. Tremonti si è dato l'obiettivo dipresentarla al Consiglio dei ministri di giovedì prossimo ma prima, martedì, dovrà passare la verifica di un vertice di maggioranza. La strada per il ministro è in salita. Tremonti è sempre più isolato e anche Berlusconi ha preso le distanze precisando che la manovra sarà leggera. Come dire che se ci sarà una stangata è perchè sarà voluta dal ministro. Tremonti non può contare nemmeno sulla sponda leghista. Domani a Milano si riunirà la segreteria politica del Carroccio che, oltre ad essere un momento importante di confronto per il partito (dopo le tensioni di questa settimana legate alla riconferma di Marco Reguzzoni a capogruppo alla Camera), discuterà anche di Manovra. Il risultato della discussione sarà il menu del pranzo che la Lega avrà con Berlusocni martedì. Nel Carroccio serpeggia un certo malumore perchè il Senatur si aspetta dal premier risposte precise alle richieste avanzate da Pontida. Prima tra tutte, la revisione del patto di stabilità interno per consentire ai Comuni virtuosi di spendere più liberamente le proprie risorse. E invece in questi giorni è circolata la voce di possibili tagli ai Comuni. Una prospettiva simile, assicurano dal Carroccio, Bossi non la accetterebbe mai. Ma per premiare gli amministratori locali virtuosi occorre incidere con il bisturi in modo profondo nel ventre molle della spesa. E qui cominciano i dolori. Non basta il taglio dei costi della politica con la sforbiciata ai privilegi (stop ai vitalizi, riduzione degli emolumenti, delle auto di servizio e dei finanziamenti ai partiti). Il grosso della Manovra dovrebbe venire dalla sanità con l'introduzione dei costi standard e dal ridimensionamento del budget dei ministeri. Questi due punti sono difficili da digerire per i colleghi di governo che invece lamentano mancanza di risorse. Ma questa volta Tremonti non potrà presentare un pacchetto blindato, un prendere o lasciare come è stato in passato. Il vertice di maggioranza è il segnale chiaro che questa Manovra sarà nel segno della collegialità. Una collegialità che andrà cercata anche con le forze sociali. Tant'è che Tremtonti ha già incontrato i sindacati e la Confindustria e Berlusconi ha annunciato misure a favore delle piccole e medie imprese. I sindacati hanno sospeso il giudizio sull'ipotesi di un allungamento del 2013 del blocco degli stipendi del pubblico impiego (che comunque agirebbe solo su alcune voci della retribuzione) e sull'aggancio automatico delle pensioni alla speranza di vita. Insomma a pochi giorni dal Consiglio dei ministri la Manovra è ancora un cantiere aperto.