Napoli sommersa dall'immondizia e De Magistris fa festa al Gay Pride
Da una parte, una città messa in ginocchio dall'incubo dei rifiuti e dallo spettro di una contaminazione, a causa della diossina liberata dall'immondizia data alle fiamme. Dall'altra, il suo primo cittadino, "Giggino" De Magistris, che si concede ore di ilarità aprendo il Gay Pride di Napoli e ballando tra carri, palloncini colorati e drag queen l'arcinota canzone "Ymca". E' il primo Campania Pride quello organizzato sul lungomare di Napoli, una sfilata di cinquemila omosessuali, trans e lesbo accorsi da tutta la regione. De Magistris ha aperto le danza proteggendosi dal sole con un cappellino verde e stringendo dei fiori colorati. Poi, il ballo, tra gli applausi entusiastici dei manifestanti: "Napoli è sempre stata la città dell'accoglienza", è stato il suo commento. Al suo fianco, Vladimir Luxuria. E intanto... la città piange. Nelle ultime 14 ore i vigili del fuoco sono intervenuti oltre quaranta volte per spegnere le fiamme appiccate ai cumuli di spazzatura a Napoli e provincia. Almeno 1.800 tonnellate di rifiuti sono ancora in strada. Particolarmente colpita Pianura, in via Montagna Spaccata e in via Masseria Grande. Colpito anche il centro storico in via Monteoliveto, in via del Grande Archivio e corso Amedeo di Savoia. "È evidente che c'è una strategia dietro ai roghi e ai blocchi stradali", sono state le dichiarazioni di stamane del sindaco. A suo parere i roghi e i blocchi stradali sono aumentati in questi giorni dopo l'emanazione di quattro ordinanze. "Qualunque cittadino sa che l'incendio di un cassonetto causa diossina, i rifiuti incendiati diventano speciali e occorrono giorni per rimuoverli"."La camorra ostacola la nostra rivoluzione ambientale", ha detto. Incremento della differenziata e appalti puliti: su questi due punti, ha fatto capire, c'è l'ostilità della criminalità. Il business, a sentire il sindaco di Napoli, è enorme. Insomma, c'è qualcuno che boicotta. Chi? "Sarà la magistratura ad accertarlo", dice. IL SINDACO CHIEDE AIUTO AL GOVERNO E scarica la patata bollente al governo. "Mi auguro che il governo approvi il decreto su Napoli prima di giovedì perché sia governo che Lega devono assumersi le loro responsabilità ed evitare che non si possano portare i rifiuti fuori dalla regione". A margine dell'incontro con i rettori degli atenei napoletani, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ribadisce la necessità che il governo vari al più presto il decreto legge sull'emergenza rifiuti. "Noi ovviamente auspichiamo questo provvedimento perché è il contributo del governo alla situazione drammatica di Napoli e anche di altre province di questa regione - aggiunge De Magistris - ma nel frattempo sto cercando di trovare le soluzioni per liberare le strade dai rifiuti anche perché, in una stagione di federalismo, Napoli deve essere autonoma, puntare sull'orgoglio dei cittadini per non dipendere mai più da veti incrociati e circuiti politico-affaristici che per troppi anni hanno tenuto sotto ricatto la città". L'INCHIESTA PER EPIDEMIA COLPOSA Intanto la procura di Napoli ha aperto un'inchiesta per epidemia colposa. I magistrati hanno acquisito i pareri di esperti e tecnici che ritengono vi siano rischi per la salute pubblica derivanti da quello che sta succedendo in città. "La Procura fa bene ad indagare - ha commentato Luigi De Magistris - è un atto dovuto, ogni istituzione deve mettere in campo tutte le energie per verificare se ci siano rischi o responsabilità". Parlando ai giornalisti De Magistris si è detto comunque ottimista e pronto a "fare una rivoluzione nel settore". "I cittadini si devono indignare ma devono essere fiduciosi - ha detto l'ex pm - perchè noi puntiamo a rendere la città di Napoli autonoma. È quanto ho detto al ministro, al governo, al prefetto e a Caldoro". "Oggi abbiamo bisogno non di una carità ma di quanto prevede la legge - ha concluso il sindaco - noi puntiamo a superare la necessità dell'aiuto degli altri perchè stiamo lavorando per creare un ciclo di rifiuti davvero rivoluzionario". LA CAMORRA BOICOTTA L'APERTURA DEL SITO DI CASTELLAMMARE E' rivolta a Castellammare di Stabia contro l'apertura di un sito di stoccaggio per i rifiuti deciso dall'amministrazione comunale al rione Savorito, periferia della città. I cancelli di ingresso dell' ex stabilimento dell' aranciata Faito, dove dovrebbero essere temporaneamente ubicati i rifiuti, sono stati saldati con la fiamma ossidrica. Ieri mattina gruppi di persone hanno bloccato l'accesso al quartiere e hanno bloccato i binari della ferrovia Circumvesuviana, dopo che giovedì sera era stato necessario l'intervento delle forze dell' ordine. Per il sindaco della città, l' ex pm della Dda Luigi Bobbio, si tratta di una "intimidazione della criminalità organizzata". Il rione Savorito è una zona di Castellammare segnata dalla presenza degli uomini del clan D'Alessandro. Bobbio ha denunciato che ai funzionari e ai dipendenti della società Multiservizi che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti sono arrivate in queste ore minacce via cellulare, mentre gli "autisti sono stati avvicinati e minacciati, a loro volta, da personaggì ben noti della zona". L' ex pm ha rivolto un appello al ministro dell'Interno, Roberto Maroni ed al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per irrobustire la presenza di uomini e mezzi delle forze dell' ordine.