Manovra economica: rinviata a giovedì
Rinviata nuovamente la manovra economica da 43 miliardi di euro. Il decreto che doveva essere approvato entro la metà del mese è slittato ancora una volta, questa volta a giovedì 30. La manovra con il piano di consolidamento dei conti arriverà in un'unica tranche spalmata su più anni: 3 miliardi nel 2011 (per finanziare alcune voci inderogabili), 5 miliardi nel 2012, e 35 miliardi nel biennio 2012-2013 (20 il primo anno e 15 il secondo). IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA - Un "testo blindato" sulla manovra. Lo ha assicurato il ministro Alfano. "Tremonti oggi ha incontrato i nostri capigruppo, incontrerà la Lega e ci sarà un serio dibattito da qui al Consiglio dei Ministri - ha precisato intervenendo al convegno "Dove va l'Italia" organizzato a Riccione dall'associazione "Progetto Domani" - Non è intenzione del governo fare la manovra fiscale in deficit: l'obiettivo è un fisco più equo, trasparente, più leggero". RISPETTARE GLI IMPEGNI CON L'EUROPA - L'obiettivo è soddisfare gli oneri presi con l'Unione Europea sul pareggio di bilancio nel 2014. Tra le novità, i tagli ai costi della politica e la stretta sugli stipendi dei manager pubblici. Intanto, hanno preso il via i primi contatti fra governo e parti sociali. Il titolare dell'Economia Giulio Tremonti ha incontrato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e poi i segretari generali di Cisl, Raffaele Bonanni, e Uil, Luigi Angeletti. Per martedì, invece, è in programma un vertice di maggioranza con Umberto Bossi e una rappresentanza della Lega, Angelino Alfano e una rappresentanza del Pdl e il gruppo dei Responsabili. DELEGA SUL FISCO - Ci sarà un ddl collegato che palazzo Chigi tiene a precisare rispetterà gli obiettivi concordati con Bruxelles. A copertura del taglio dell'Irpef si rafforza l'ipotesi dell'aliquota unica sulle rendite finanziarie, mentre perde quota l'idea di un aumento dell'Iva. Il progetto sulla tassazione delle rendite prevede l'introduzione di un'aliquota unica fra il 18 e il 20% con l'esclusione dei titoli di Stato. Il regime attuale prevede il prelievo del 12,5% su obbligazioni, titoli di Stato e guadagni di borsa, mentre sui depositi postali si applica il 27%. Comincia anche a delinearsi il pacchetto sui tagli ai costi della politica. Un giro di vite riassunto dal Tesoro in 7 articoli che vanno dalla stretta sui compensi pubblici al giro di vite sulle auto e gli aerei blu, dai tagli alle dotazioni di Camera, Senato, palazzo Chigi a quelli per i partiti politici.