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Una lettera di minacce rivolte a Umberto Bossi e al figlio Renzo con due bossoli calibro 9 è arrivata ieri al Corriere della Sera che l'ha poi consegnata alle forze dell'ordine.

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Neltesto c'è scritto «Bossi te e tuo figlio la dovete smettere. Non ti permettere di portare i ministeri al Nord». Al leader della Lega e al figlio è immediatamente arrivata la solidarietà da parte di tutti i partiti. per primo è intervenuto il ministro della Giustizia Angelino Alfano: «Esprimo solidarietà a Umberto Bossi e a suo figlio Renzo per il vile atto intimidatorio subito oggi. Si tratta di minacce gravi e inaccettabili sulle quali l'autorità giudiziaria farà luce al più presto. Minacce che devono essere condannate con forza e determinazione da tutto il mondo politico e istituzionale». È intervenuto anche Andrea Gibelli, vicepresidente di Regione Lombardia e capo delegazione del Carroccio: «La Lega, come ha sempre fatto in vent'anni di storia, non si farà di certo intimorire di fronte a queste minacce». Il vicepresidente sottolinea che la Lega continuerà «a portare avanti» le sue battaglie «fra tutte la piena attuazione del Federalismo fiscale: la vera riforma in grado di cambiare il Paese». Solidarietà anche dall'Idv. «L'Italia dei Valori esprime piena solidarietà al ministro Bossi e a suo figlio, vittime di un'intimidazione inaccettabile – ha scritto in una nota il portavoce del partito Leoluca Orlando – Condanniamo fermamente questo grave episodio di violenza e ci auguriamo che la magistratura e le forze dell'ordine facciano luce al più presto su quanto accaduto».

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