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E anche il Pd approva

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Enrico Letta

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Il tema è caldo, non c'è che dire. Dopotutto Pier Luigi Bersani ne aveva già parlato giovedì chiedendo pubblicamente lo «stop» dei vitalizi dei parlamentari. Una richiesta rilanciata anche ieri mattina nel suo intervento alla direzione del partito: «Serve un taglio di costi della politica per mettere argine alla deriva di antipolitica e plutocrazia». Così, quando il piano studiato dal ministro Giulio Tremonti è stato anticipato dai siti internet del Tempo e del Corriere della Sera le reazioni dell'opposizione sono state tutt'altro che ostili. Certo, non sono mancati i distinguo, ma l'impressione è che i sette punti possano essere un'ottima base di confronto. «Le proposizioni del governo sui costi della politica - è stato il commento del vicesegretario del Pd Enrico Letta -, se confermate, ci trovano pronti. Da tempo abbiamo in campo nostre proposte di legge organiche sui temi principali a partire dalla questione dei vitalizi dei parlamentari. Il piano Bersani di una Maastricht dei costi della politica, presentato giorni fa ai gruppi parlamentari, rappresenta la dimostrazione di una iniziativa concreta che ci consente di sfidare il governo a fare sul serio e ad abbandonare la logica degli annunci e passare ai fatti. E sarà confronto serio, non dettato da logica di antipolitica bensì di sobrietà ed efficienza». Più critica la posizione la posizione dell'Idv che commenta attraverso il vicecapogruppo alla Camera Antonio Borghesi: «Se i tagli ai costi della politica sono quelli che leggiamo nel documento di Tremonti, allora davvero la montagna ha partorito un topolino. Su alcune questioni viene spontaneo commentare meglio tardi che mai, visto che noi di Italia dei Valori le chiediamo da anni, dai voli di Stato ai vitalizi». E se Massimo Calearo richiama l'idea di una politica al servizio dei cittadini («Deve essere un incarico a tempo, non una professione da cullare vita natural durante»), il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri chiede di ampliare la platea dei destinatari: «Condividiamo l'impegno per scelte chiare e importanti, che costituiscano un esempio per tutti. Ovviamente, oltre che tutti i rappresentanti politici, uno sforzo analogo dovranno farlo i sindacati e tutte le altre organizzazioni. Ci sono costosissimi oneri per le imprese e per la collettività per distacchi e attività di strutture che in vario modo fanno capo alle organizzazioni sindacali. Quindi, quando in Parlamento discuteremo di questa materia, ogni tipo di struttura che in qualche modo fa lievitare i costi pubblici, comprese quelle delle massime istituzioni, dovrà essere chiamata ad uno sforzo. La politica darà l'esempio, ma non sarà certamente la sola». Un appello che trova risposta nella proposta di legge che il suo omologo Fabrizio Cicchitto e Massimo Corsaro depositeranno all'inizio della prossima settimana alla Camera. Una proposta che conterrà, oltre alla riduzione dei parlamentari, misure per tagliare anche i costi di altre categorie. E se il deputato Udc Deodato Scanderebech invita Pdl e Lega a fare «subito una proposta seria in Parlamento» («noi la sosterremo»), il ministro della Gioventù Giorgia Meloni rilancia la ricetta Tremonti: meno auto blu e no al cumulo di pensioni e indennita parlamentare.

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