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«La P4 esiste solo nella mentalità dei giudici»

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Domanda:«In questi giorni viene spesso fatto il suo nome, soprattutto in relazione a Luigi Bisignani e quello della P2 come modello della P4. Lei che ne pensa? Sono citazioni a sproposito? E perché?». Risposta: «La P4 esiste nella mentalità dei giudici, prossimamente verrà fuori la P5: ormai è una sigla magica. La P2 era una cosa molto seria. Questa P4, se c'è, è un comitato carnevalesco», dice Licio Gelli, ex maestro Venerabile della Loggia P2, all'AdnKronos. Domanda: «A leggere le intercettazioni e le rivelazioni sull'inchiesta di Napoli, Bisignani si dimostra un personaggio con il dono dell'ubiquità, è dovunque ci sia un problema o affari di Stato o di enti pubblici o di nomine. Sembra quasi impossibile che un uomo possa avere un numero così clamoroso di relazioni. Lei, che di relazioni pure ne ha intrattenute a livello nazionale e internazionale, che ne pensa di questo brasseur d'affaires quasi inverosimile?». Il Venerabile risponde: «Luigi Bisignani era iscritto alla Loggia P2. Era un ragazzo molto intelligente e intraprendente, un attivissimo collaboratore. Lo feci nominare segretario del ministro Gaetano Stammati. Da quei giorni l'ho rivisto solo una volta, nel 2004. Credo che Bisignani non abbia fatto nulla, potrà avere avuto dei contatti e basta. Lui a livello di relazioni si è fermato probabilmente soltanto all'Italia. E in Italia si fa presto a creare dei gruppi di amici opportunisti o creduloni che credono a questi rapporti che poi non concludono nulla». Domanda: «Il caso Bisignani, secondo lei, quali riflessioni suggerisce sul sistema politico e su quello istituzionale? Quali vuoti di relazioni e di competenze personali colma un tuttofare come il protagonista dell'inchiesta di Napoli?». Risposta: «Ci sono soggetti che non esistono più, come lo Stato italiano - rimarca Gelli dalla sua residenza di Villa Wanda - Io ho vissuto quando l'Italia era un vero Stato, rispettato e temuto e magnificamente funzionante. Oggi non esiste più - sottolinea ancora l'ex «Venerabile» - perché non abbiamo nemmeno una persona di un certo spessore, di competenza e soprattutto carismatico». Domanda: «Secondo lei come si concluderà l'inchiesta cui lavora la procura di Napoli?». Gelli: «Sugli esiti dell'indagine non posso dire nulla, non posso rispondere perché è difficile conoscere la mentalità dei vari giudici. Ma non posso dire altro, la sfera di cristallo non ce l'ho più».

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