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«Giusto regolare le intercettazioni Ma non come vorrebbe Berlusconi»

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Ma,intervistato da Enrico Mentana a La7, non perde l'occasione per attaccare il governo. «C'è la necessità di regolare l'uso delle intercettazioni e della pubblicazione una volta che gli atti giudiziari sono inviati alla Camera o anche alle redazioni dei giornali – spiega – Mi auguro solo che il governo riponga nel cassetto l'idea di intervenire con un decreto. Anche uno studente di diritto Costituzionale può capire che non verrebbe rispettato il requisito di straordinaria necessità e urgenza» soprattutto se il decreto «fosse quello arrivato in passato al Senato, definito un bavaglio. Una delle ultime conversazioni che ebbi con Berlusconi prima della rottura era proprio sul ddl intercettazioni, un testo che per noi all'epoca era inaccettabile e si lavorava a un nuovo testo. Ma il premier disse che era inaccettabile e non si è fatto nulla. Ora vedremo». Gianfranco Fini poi mostra sicurezza di non essere coinvolto nell'affaire Bisignani. E lo dice sorridendo: «Credo di aver visto Bisignani un paio di volte ma certo non mi ha mai telefonato». E subito arriva un'altra stoccata a Berlusconi: «Francamente mi auguro che non ci siano ripercussioni sul governo. Comunque credo che l'esecutivo sia in uno stato di debolezza politica; conosco Berlusconi e l'altra volta mi è sembrato che non ci credesse nemmeno lui alle cose che diceva. Sa che non è possibile fare le riforme. Ha una maggioranza deve andare avanti e non sarebbe bello per la democrazia se interferenze esterne pesassero sulla tenuta».

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