Il rito magico dei professori con il sacrificio degli studenti immolati sull'altare del non senso
Questoinciderà positivamente sul rendimento, mi auguro, così il Milan avrà una bomba in più nel team... Come dite, non capisco?! Non è questo il tema? Ah no? Allora... di cosa dobbiamo parlare? Aspettate, mica state pensando, per caso, agli esami di maturità? Il rito magico compiuto con i mantra degli sciamani professorali in cerca di nuove vittime, sì, sono questo gli esami di maturità, almeno da un decennio in qua. Da quando gli Esperti hanno preso in mano tutto diventando la Nuova Classe Rivoluzionaria, seguendo il leitmotiv dei Rivoluzionari di professione. Sbaglio? Sono sempre fuori tema? Bè, allora è il caso di imparare qualcosa sui temi, appunto. Ecco, calibriamo il tiro: le tracce dei temi. Anzi, più misticamente, così: le TRACCE. Certo, perché mica stiamo parlando di bagattelle derubricabili dal «desk» del presente con un soffio di vento vanamente retorico; questo mondo scolastico, così limpidamente descritto nella sua imperscrutabile abissalità dalla geniale Paola Mastrocola, eroica docente di Lettere in un Liceo di Torino (brrrr...), è un mondo concentrazionario, come l'Asylum descritto dal sociologo canadese Ervin Goffman: un'Istituzione Totale. In questo strano mondo popolato di folletti sprint e genialoidi, con cartelle stracolme di divine illuminazioni - leggasi alla voce "Esperti" -, tutto si tiene. Tutte le Tracce sono un'unica Traccia: la loro. Già registrata dalla Storia con urla altisonanti degne di ben altre e immaginabili prestazioni umane. Insomma, stiamo parlando di un meta-linguaggio, un genere letterario, qui ci vuole come minimo un Roland Barthes, qualche nuovo paradigma semiotico, per penetrare nella selva beata dei Temi. Le Tracce sono un momento gonfio di Aura, come una pausa in un film di Moretti, come il celeberrimo «le parole sono importanti», con schiaffo allegato alla malcapitata: siamo nel Sacro Selvaggio. Per orientarsi in questa materia ci vuole un video tutorial, un insieme di tools, come fare, allora? Quando manca la scienza, conviene far ricorso all'esperienza nuda e cruda. Sono passate un tot di Tracce nella mia vita di osservatore delle cose italiane, consumati gli esami di maturità (che si consumano come la merenda prima del "lavoro sporco"), ne ho viste di cotte e di crude, parti geniali di menti ovviamente geniali. E queste, anno di grazia 2011? Nessun giudizio di valore, entro nel merito, se ce la faccio, perché qui le vette sono rigorose e aguzze. Allora, in ordine: le tipologie. Cosa sono? Non lo so, somigliano a quel mostro postmoderno denominato «Invalsi», sono schemi dòtti e magniloquenti, noi siamo ancora rimasti al metodo: tema: scrivere la traccia (ma le scrivevamo noi, la traccia, altro giro, altra corsa...). Si sa, le tipologie sono come le scuole esoteriche del politeismo pagano, crescono come i casini di questo Paese: quattro, per la precisione (ad oggi, almeno, giugno 2011). Ovvio, ragazzi: il pluralismo. Regola di Stalin, vedi il partito dei contadini: prima ammazzo cinque milioni di kulaki e poi infilo quattro sopravvissuti nel partitone dei resti umani, per poi dire: siamo più di Uno. Ma lasciamo da parte i particolari e andiamo alla sostanza. Allora nella tipologia "analisi del testo": la poesia "Lucca" di Ungaretti. Da un forum up-to-date, commenti di rara finezza intellettuale: «Sono stato a Lucca qualche anno fa, gran bella città...». Una tipologia gettonatissima. Categoria «saggio breve o articolo» (scusate un momento, torno subito: ahahahah!), con quattro temi: 1) "Amore, odio, passione", con spunti da Verga, D'Annunzio, Svevo, Klimt e Picasso...e Biagio Antonacci? 2) "Siamo quello che mangiamo?": cos'è Feuerbach o il Manifesto del Nuovo Cibo Biologico? (Scusate un... ah no, già fatto sopra, niente repliche...); 3) «I giovani e la militanza politica: riflessioni sul senso di appartenenza alle correnti politiche e sull'impegno in prima persona» (la Supercazzola, funziona); 4) Enrico Fermi (viva l'Italia!). Il tema storico: frase dello storico Hobsbawm, noto per la vera Supercazzola dell'analisi storica, cioè il '900 come "secolo breve" (un minuto di silenzio, prego...). Last but not least, ladies and gentlemen: tema di attualità (rullo di tamburi): Andy Warhol, per la serie: "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti" (avrei qualche esempio da fare, ma una querela per ora mi basta...). Che dire ancora? Tutto il resto è noia. Per chi la maturità l'ha fatta, ha citato Lukàcs, classici, soverchiante matassa antica. Niente nostalgia, anzi, vogliamo il futuro. Sì, perché la sapete l'ultima? Ho scovato la prima Traccia dei temi 2012: Boh!.