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Continua il dibattito tra i lettori del Tempo «Silvio non opporti a te stesso, torniamo al '94»

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Lospettacolo che offre la Lega è deprimente, mentre Brunetta con la sua uscita sui precari minimo costa una milionata di voti e poi candidati imposti e spesso molto discutibili: sono questi i problemi da affrontare, almeno questi, tanto alla riduzione delle tasse non ci crede nemmeno il gatto. E poi: Berlusconi nel 2013 avrà 77 anni, non ci crede nemmeno lui alla ricandidatura, peccato che intorno abbia solo nani e ballerine, che sicuramente sono le migliori. Lavanda gastrica per il centrodestra. Elezioni cambiando il 90 % dei candidati. Magari si perde ma ci sarà un futuro. Con questa gente rimarremo a casa in molti». Quel che ci meritiamo «Dalle vostre dichiarazioni capisco che l'Italia ha avuto quello che si merita , non sono di sx ma neanche un fesso che si fa abbindolare dal venditore di tappeti, dal milione di posti di lavoro a ridurre i sottosegretari le promesse sono aria ........bravi Italiani». Giustificazioni «Questo articolo mi ricorda la stessa giustificazione dei comunisti quando, di fronte alla realtà dei fatti, dicono che il vero comunismo non era quello lì». Stupore «Rimango stupito e schifato a leggere l'ammirazione che molti lettori del Tempo hanno nei confronti di un personaggio dello squallore di Berlusconi. Come si fa ad ammirare uno che si compra tutto quello che lo circonda ????». Dove sta l'innovazione?/1 «Ritiene che ci fosse qualcosa di davvero innovativo in una campagna elettorale nella quale il concessionario di tre reti, una delle quali trasmetteva illecitamente scippando il povero Di Stefano di Europa7 (bel liberalismo, complimenti); sfondava di ben 10 miliardi il tetto di spesa consentito, salvo poi lamentarsi, alle tornate elettorali successive, dell'eccessivo spazio che nelle tribune veniva concesso alle nuove forze politiche; Mandava Pilo a sbandierare sondaggi secondo i quali un italiano su tre intendeva votare Forza Italia già a pochi giorni dalla costituzione del movimento, mentre nelle urne si registrò un consenso non superiore al 20% (comunque un miracolo); Mostrava il bel faccione cappelluto di Medail che, in giro per le piazze d'Italia, "scopriva" che non c'era un italiano uno disposto a votare a sinistra? (continua...)» Dove sta l'innovazione?/2 «Pensa che fosse così rivoluzionaria una compagine nata da un piccolo imbroglio (l'alleanza al sud con la destra e al nord con la Lega), nella quale il miglior esponente (Tremonti) era stato rinvenuto per caso sotto un cavolo, essendo stato eletto in un'altra squadra? Le lancio una provocazione: scommette che il "suo amico", la prossima volta, voterà, e non certo per Vendola o Bersani? La saluto con una confessione: qualche volta mi sono scoperto (vergognandomi non poco) un tantino forcaiolo, auspicando disgrazie giudiziarie per il Presidente del Consiglio. Ma sono sinceramente convinto (non è una provocazione, né la solita posizione terzista) che il suo sia stato un "avvento" salutare per l'Italia: oggi grazie a lui c'è una destra (parecchio imperfetta) e una sinistra (parecchio imperfetta). Ma ora è tempo che se ne vada: chiunque al suo posto (di destra o di manca) è meglio di lui. Cordialmente». Leonardo Botta, Salerno. Autoritratto «Per quel che serve, e che conta, mi riconosco appieno nell'autoritratto di Sechi». È ancora in tempo «Pur non essendo "tifosa" di Berlusconi avevo salutato favorevolmente il suo impegno in politica, perché, secondo me, avrebbe rotto l'immobilismo del consociativismo dei mestieranti del politicume. Così però non è stato perché si è fatto irretire accettando le diverse provocazioni di una sinistra cattocomunista ipocrita e moralista che, con il sostegno di alcune potenti forze straniere lo vuole a tutti i costi annientare. Il Presidente, piuttosto che rincorrere le farfalle, dovrebbe avere il coraggio e l'audacia di non guardare in faccia nessuno perché è ancora in tempo per fare qualcosa di necessario. E soprattutto dovrebbe pensare seriamente all'organizzazione del partito, dicendo in maniera forte e chiara che alle prossime elezioni non si ripresenterà come premier. Dovrebbe inoltre considerare con attenzione il Sud che è più "pericoloso" della Lega». Mimma Suraci, Reggio Calabria Molti nemici... «Concordo ampiamente con quanto detto da Sechi ed inciterei anche io Berlusconi ad essere più berlusconiano; teniamo presente che in questi anni ha avuto tutti i "poteri" contro eppure ce la sta facendo. Diceva un saggio che se hai molti nemici vuol dire che hai molte ragioni, e lui ce le ha!». Complimenti «Complimenti Sechi. Avevo già intuito che la pensavamo alla stessa maniera. Adesso ne sono convinto al 100%. Ha guadagnato un lettore all'edicola (che oggi è tanta roba....)». No al pensiero unico «Essere berlusconiano vuol dire non farsi incantare dai "lavavetri" di cervello, per i quali l'intelligenza è solo quella omologata a sinistra. Ordine imperativo della democrazia di sinistra: omologarsi, allinearsi al pensiero unico o non sei niente. L'alternativa è solo Berlusconi perché non ci sono altre forze politiche sul mercato della politica. E non meravigli se alla fine a votare saranno soli gli insultatori di sinistra emuli del grande accidioso Franceschini. Viva la democrazia». Lasciatemi il sogno «Essere berlusconiani secondo me è un po' un modo di vedere la vita, un modo di fare le cose, soprattutto di cambiare le cose superando la demagogia inerte della sinistra. Essere berlusconiani è il sogno di ridisegnare il futuro del nostro Paese. Quel fortissimamente volli che era presente anche nel suo discorso di oggi. Come ci si sente ad essere berlusconiani? Sicuramente più sinceri più liberi e - grazie a Berlusconi - oggi siamo certamente più numerosi più uniti più rappresentati. Noi con la partita Iva Caro Direttore, ho molto apprezzato l'articolo e spero che il dibattito scatenato sul web faccia emergere nuove idee e proposte, anche provocanti, indispensabili in questo infinito momento di crisi-ripresa-crisi, onde evitare di piangersi addosso per quello che non è stato fatto. Non è stato fatto! Le difficoltà sono note e purtroppo estese al mondo intero. Le soluzioni difficili, costose, che vedono l'opinione pubblica di ogni paese spaccata sulla direzione da prendere, come se qualsiasi essa sia, possa avere eguale potenzialità di risultato; dubito. Chi Le scrive Direttore appartiene a quel tanto decantato "popolo delle partite IVA", da oltre 25 anni in "trincea", gli ultimi di questi sopravvissuti ad ogni tipo di difficoltà imprenditoriale (ci sta) e di vessazione fiscale, aspettando che qualcosa accada...come sul Carso. Cosa ci aspettiamo noi che ogni mattina ci mettiamo in moto e ci inventiamo la giornata, cercando di far quadrare i conti delle nostre aziende e delle famiglie dei nostri collaboratori? Niente di particolare, siamo abituati a guadagnarci il consenso che ci viene riconosciuto. Vorremmo però che si cominci a far tacere i "tromboni" dell'ipocrisia e dire con coraggio come stanno realmente le cose. I pensionti e dipendenti pubblici non producono tasse; ne avranno diritto, ammesso che siano frutto di contribuzione e lavoro veri, ma tecnicamente non possono produrre tasse. Questo è un punto fondamentale per un chiarimento sociale, perché ancora si vuole far passare il messaggio che noi siamo i soliti furbi e loro i salvatori della patria, non è così. Sono le micro, le piccole e le medie imprese a produrre ricchezza in questo paese; le grosse aziende hanno leve troppo forti verso la politica, tali da consentirgli, in momenti di paventata o reale difficoltà, il ricorso a strumenti di intervento fiscali e finanziari, che andranno inevitabilmente a ricadere sempre su chi paga realmente: tutti noi. C'è quindi bisogno di coraggio per tentare di aiutare questo tenace ma stanco tessuto produttivo, ormai allo sbando, stremato da una guerra commerciale mondiale, affrontata senza armi. È urgente intervenire su 3 punti fondamentali: contratti di lavoro, caro affitti, tasse. Chi ha una partita IVA accesa o chi vorrebbe aprirla, prima ancora di cercare clienti, deve inevitabilmente scontrarsi con questi 3 macigni che incombono sull'attività di ognuno di noi e fatti due conti, se non vuole fallire o decide di chiudere o rinuncia ad iniziare. Cosa fare allora, sapendo benissimo che non abbiamo soldi per intervenire? Provochiamo: 1) I contratti di lavoro sono tutti a tempo indeterminato (Urrà dei sindacati) 2) È possibile licenziare (Invettive dei sindacati) 3) I nuovi assunti non pagano tasse per 5 anni (Urrà del lavoratore) 4) Il lavoratore ha 6 mesi di tempo per le rimostranze verso l'azienda. Proviamo a ragionare: pensate davvero che un imprenditore voglia perdere personale preparato sul quale ha investito tempo e soldi? Ve lo dico io: no! L'imprenditore è ossessionato dal fatto che una assunzione in Italia debba essere eterna, che il lavoratore possa per 10 anni contestargli trattamenti mai messi in discussione, che il lavoratore, specialmente giovane, percepisca meno della metà di quello che l'azienda spende per la sua retribuzione e questo imprenditore non vuole nemmeno arrampicarsi sugli specchi per utilizzare contratti a-tipici nei molti casi invece tipici. Sugli affitti: provate a fare un'indagine su quanti ettari di capannoni e quanti palazzi interi sfitti ci sono su grandi città come Milano e Roma, ma anche su piccole città; provate a chiedere, ammesso che ve lo affittino, quanto costa il canone; vi spaventerete! Ma come, il mercato immobiliare è in crisi, i prezzi dovrebbero essere bassi. Strano vero? Continuano a prendere in giro la gente onesta, che lo vorrebbe pagare l'affitto. Qui il governo dovrebbe intervenire subito. Infine le tasse: le paghiamo, da sempre, ma sono troppe e troppo elevate; proviamo almeno a ridurle di numero se non ci sono soldi per abbassarle. Sarebbe già un sollievo poter dare all'imprenditore una lista degli adempimenti abbreviata e soprattutto mettergli a disposizione una amministrazione tributaria e fiscale che stia dalla sua parte, che lo ascolti, dato che gli paga lo stipendio. Citando Ungaretti (uscito oggi nei titoli di esame di maturità): "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie»... speriamo di illuminarci d'immenso. Buon lavoro Direttore». Tornare a combattere «Ogni berlusconiano si riconosce in quest'articolo, forza presidente come te non c'è nessuno siamo abbattuti ma non vinti. Bisogna tornare a combattere,noi in fondo siamo come il famoso cinese sulla sponda del fiume che aspetta il passaggio del cadavere del nemico......già i primi iniziamo a scorgerli : De Magistris e Pisapia, auguri ai napoletani e ai milanesi». Il problema «Il problema è sempre quello. È sempre meglio il Berlusconismo del Santorismo, del Travaglismo, del Dipietrismo o del Grillismo. Se dall'altra parte i concorrenti sono questi meglio 1.000.000 di volte il Berlusca». Dedicato ai sinistroidi «Bellissimo l'articolo "Sono berlusconiano e ho qualcosa da dichiarare!". Mi ci sono riconosciuta! L'ho fatto leggere anche a mio marito che ha commentato: "Bellissimo, fallo leggere alle tue carampe (colleghe della redazione) sinistroidi nei pensieri, ma profondamente destroidi nel portafoglio e vedi cosa ne pensano...". Grazie Mario per interpretare i sentimenti di molti. Peccato Silvio abbia deluso!». Elena Azzola, Milano Dovrei essere di Sinistra «Innanzitutto, grazie per la Sua lucidità e per essere un faro in questo desolante panorama giornalistico. Ho archiviato il Suo articolo di ieri così: "SECHI. SONO BERLUSCONIANO ... BELLISSIMO...". Ho scoperto Lei e il Suo giornale (io sono di Milano, e leggo i quotidiani su internet) alcuni mesi fa quando ero alla disperata di ricerca di di una stampa che non fosse "contro" per principio... Inutile dire che, a parte Il Giornale, Libero, Il Foglio...,e IlTempo, tutto il resto è...fuffa... Non mi veniva altra parola che potesse pronunciare una donna educata e di una certa età. Sono sempre stata liberale, anche se provengo da una famiglia neppure della media borghesia, ricordo Malagodi... Non sono mai stata socialista e tantomeno craxiana, ma quando "LUI" finì nella polvere lo difesi in pubblico, con quei socialisti sfegatati che avevano banchettato col socialismo e che ora si vergognavano di dire di essere socialisti. Ha notato che non ce ne sono più in giro? Voglio dire per la strada, ricordo tanti garofani rossi, persino i garofani sono spariti dal mercato!!! Tutte le volte che vedo, e sento parlare Stefania Craxi, mi commuovo, e tante volte avrei voluto scriverle, ma poi...a dire il vero non avrei saputo neppure dove indirizzare la missiva! Non vorrei dilungarmi...nessuno più di me avrebbe diritto ad essere di sinistra, se non fosse che a me non piace vivere alle spalle di nessuno, neppure dello Stato... mi piace, oddio, proprio mi piace no, ma credo sia un dovere e quindi pago le tasse, mi piacerebbe che quei poveretti con la barca che gli dà in uso qualcuno, ecco se la comprassero con il proprio nome e cognome...che tutti quelli che hanno avuto delle occasioni fantastiche con gli immobili dovessero anche loro fare qualche sacrificio come abbiamo fatto noi, che continuiamo a vivere come delle formichine...senza sapere ormai cosa voglia dire la parola "vacanza". Potrei continuare ...ma ricordo ancora il professore che mi preparava per la prova di italiano del Concorso magistrale che diceva "sfoltire, sfoltire" e quindi termino, ma una cosa ancora gliela voglio dire. Capii che Berlusconi avrebbe perso, quando all'Esselunga vidi una persona anziana che leggeva quei famosi titoli della stampa che conta, di quei poveri giornali che non sono proprietari di televisioni... Bene questa signora, poveramente vestita e che probabilmente viveva in una casa popolare (e ne avrebbe avuto il diritto, lei!), ed era indignata, non tanto per il bunga bunga, quanto per il fatto che quelle signorine avessero avuto in dono non cinque euro, ma diecimila, cinquantamila euro... E disse: "Oh no, io l'ho votato, ma ora non lo voto più!". (Perché è questo il popolo berlusconiano, la base, a parte i professionisti dell'inchino, quelli che gridano e si prostrano e cantano... Non faccio parte di costoro, io non riuscivo ad esultare neppure quando quando Corso segnava con quei pallonetti deliziosi!). Io non dissi nulla: ci sono persone alle quali non puoi spiegare che uno, con i suoi soldi può fare ciò che vuole, che sia etico o meno poi saranno sempre fatti suoi... Non parliamo poi di etica, perché subito il pensiero va ai nostri preti che predicano tanto bene...E qui a Milano poi, abbiamo le Eccellenze!!! Insomma amo la giustizia, ma non amo i furbi che si annidano ovunque... tutto ciò che rimproverano a Berlusconi mi ricorda tanto la parabola della pagliuzza e della trave... Certamente Berlusconi dovrebbe "comportarsi come si deve", così ci hanno insegnato le nostre mamme e nonne tanto tempo fa...ma lui è così, vero e verace... Dobbiamo perdonargli quelle sue debolezze che non fanno male a nessuno, se non alla sua immagine e che forse gli consentono di reggere all'enorme pressione della responsabilità che deve sopportare per tenere insieme questa nostra Patria alla meno peggio. Patria, ultimamente è una parola che si può pronunciare, anzi si deve, per essere à la page... Berlusconi sarà anche padrone delle televisioni, ma com'è che io non riesco a trovare programmi e conduttori che non siano contro Berlusconi? Vedrà che ci sarà qualcuno che mi dirà che è colpa di Berlusconi, perché è lui "l'uomo nero" che viene a tormentarti se non fai nanna.. Ops, si potrà ancora dire o potrei venire accusata di razzismo? Pensa che sia meglio dire "il diavolo"? Lo sa che alla fine, alla mia verde età mi sono ridotta a guardare le trasmissioni sul calcio...anche se la mia mamma mi aveva insegnato a non entrare nelle osterie? :-) Cordiali saluti e ancora grazie, ci delizi con i Suoi articoli» Maria Antonietta.

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