Sul «sacro prato» l'attesa sperando che non piova
La«grande manifestazione dei popoli padani» può avere inizio. Pontida per l'occasione si è tirata a lucido. Qui ormai il giuramento dei leghisti è diventata una tradizione o meglio, come racconta il sindaco della cittadina bergamasca Pierguido Vanalli, «una grande festa». La gente ha imparato a convivere con le pacifice invasioni dei sostenitori dell'Umberto. C'è molto entusiasmo tra i giovani che si preparano a trascorrere sul «pratone sacro» del Giuramento padano la vigilia del «grande giorno». Si stimano che a ieri siano già arrivate 2-3mila persone, soprattutto giovani che nella notte, dopo aver partecipato alla festa organizzata dal Movimento Giovani Padani, hanno dormito nelle tende, nei camper e nelle macchine. L'entusiasmo è tangibile tanto che quando sopra il palco dal quale l'Umberto lancerà oggi verso le 11.30 l'ultimatum al Cav è stato srotolato lo striscione con su scritto «Verso la Libertà» in lontananza si è sentito qualche applauso. Ed è proprio l'imponenza del palco a colpire lo spattatore. Una struttura larga 50 metri, alta 20, con un impianto audio da 180mila watt. Sullo sfondo un'immagine di repertorio di un raduno leghista del passato e di fianco due grandi manifesti con la riproduzione dei simboli della Lega: Alfredo da Giussano con la spada sguainata e il Sole delle Alpi. Tutto questo per catturare l'attenzione degli oltre 40mila sostenitori del Senatùr che arriveranno a Püntìda (questa la trascrizione della cittadina in dialetto bergamasco) accompagnati da oltre 200 pullman privati noleggiati. E si aspettanono persone anche da Umbria, Toscana e Marche. Unico cruccio per il popolo leghista: le previsioni meteo, che per oggi danno tempo incerto e pioggia. In ogni caso il pratone è stato sottoposto nei mesi scorsi ad un intervento di sistemazione per evitare l'effetto «vasca da bagno» in caso di maltempo.