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E il Pdl laziale apre alla Lega

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Suquesto tema e quello della riforma fiscale è possibile trovare un'intesa con la Lega che porti al consolidamento dell'esecutivo». Nella rissa generale seguita allo show leghista di Pontida, le parole dell'eurodeputato e vicecoordinatore del Lazio del Pdl Alfredo Pallone e del deputato e coordinatore romano Gianni Sammarco sono in controtendenza. Una linea che segue quella del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, dettata dal premier Berlusconi: «È possibile un confronto positivo e costruttivo con ciò che ha detto Bossi che parlava alla sua gente». Sui ministeri il numero uno del Pdl a Montecitorio ha spiegato: «Abbiamo già rilevato che essi non possono non rimanere collocati a Roma secondo il dettato costituzionale mentre invece possono avere sedi distaccate e decentrate di rappresentanza». La vede in maniera diversa la governatrice della Regione Lazio Renata Polverini, che auspica l'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e richiama la Costituzione: «L'articolo 114 dice con chiarezza che Roma è la Capitale e che è sede di governo». A chi, ricordando la raccolta firme promossa dalla Polverini contro lo spostamento dei ministeri al Nord, le chiedeva se non dovesse intervenire piuttosto il «garante della maggioranza», cioè il presidente del Consiglio, la governatrice ha risposto: «Sì, del resto Berlusconi proprio nei giorni scorsi aveva parlato di un accordo che prevedeva semplicemente sedi di rappresentanza, che peraltro, ricordo ai leghisti, ci sono già e ci sono sempre state. È evidente che loro hanno deciso di fare una battaglia territoriale, ma non la possono fare a danno del nostro territorio». A. D. M.

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