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L'Anm: lasciate lavorare le toghe

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«Assistiamoal solito metodo: ancora una volta - ha denunciato il leader del sindacato delle toghe Luca Palamara - si tenta di delegittimare i magistrati impegnati in indagini che possono in qualche modo investire la politica». Palamara ha rivolto un appello: «Lasciamo lavorare i magistrati; la rilevanza penale dei fatti verrà valutata nelle sedi competenti», ha aggiunto il presidente dell'Anm. Intanto venerdì prossimo il «caso P4» sarà sul tavolo dei vertici del Csm. Il comitato di presidenza (del quale oltre al vicepresidente Michele Vietti fanno parte i vertici della Cassazione, il primo presidente Ernesto Lupo e il pg Vitaliano Esposito) esaminerà gli atti dell'inchiesta consegnati ieri a Palazzo dei Marescialli dai pm di Napoli: dovranno decidere a chi assegnare il fascicolo, quasi sicuramente il compito di approfondire la vicenda toccherà alla Prima commissione, presieduta dal laico Guido Calvi, che già ieri aveva assicurato l'intervento del Csm sulla vicenda che ha coinvolto, tra gli altri, il magistrato Alfonso Papa, attualmente in aspettativa perché deputato del Pdl. Ma l'inchiesta suscita anche un dibattito politico. Non usa mezzi termini il leader di Sel Nichi Vendola: l'indagine sulla P4 impone ai partiti di interrogarsi sulla «natura del potere» e sulla questione morale. Temi che, secondo Vendola, «lambiscono anche il centrosinistra». Il presidente di Sel, nella relazione di fronte alla direzione nazionale, ha definito «inquietante» la rete di rapporti che emerge dall'inchiesta. «Nel momento in cui il berlusconismo giunge al capolinea, riemerge la storia di una guerra civile permanente nei punti apicali dello Stato». La «cricca», la P3 e poi con la P4 «riemerge quel doppio Stato, illegale, che convive, mimetizzandosi, con lo Stato legale. Ed è una questione che non riguarda la destra, ma tutti i poteri. In questi rapporti malati c'è qualcosa che ci chiede di interrogarci sulla natura profonda del potere».

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