"A Pontida non ci sarà rottura"
Tranquillo e fiducioso sulla tenuta della maggioranza e del governo, seccato per il polverone mediatico che si sta alzando sulle nuove foto fatte dal fotografo Antonello Zappadu a Villa La Certosa che lo ritraggono sulla terrazza con due ragazze e pubblicate dall'Espresso. Una giornata tra alti e bassi quella del premier, raccontata dalla deputata del Pdl Micaela Biancofiore che ieri è andata a trovarlo a palazzo Grazioli. «Berlusconi ha detto che non è possibile che l'invito di due persone amiche a casa sua sia scambiato per qualcosa di diverso dalla semplice ospitalità e che i suoi gesti, di amicizia e cordialità, vengano strumentalmente spacciati per qualcos'altro; ma soprattutto è risentito per l'ennesima violazione della privacy», ha raccontato. Di umor nero anche per l'appuntamento al quale dovrà essere oggi presente in tribunale a Milano per il processo Mills. «Il presidente del Consiglio – ha raccontato ancora la Biancofiore – mi ha confidato la sua tristezza nel dover andare domani e anche lunedì a Milano davanti al Tribunale per il processo Mills in qualità di imputato, soprattutto visto la sua totale estraneità ai fatti e innocenza». Le note positive arrivano invece dalla fiducia nel rapporto con la Lega. Il premier, infatti, ha spiegato di non essere affatto preoccupato da Pontida perché «l'asse con Bossi è assolutamente forte e saldo». Quella di ieri per Berlusconi è stata una giornata densa di impegni. Si è sentito per telefono con il primo ministro greco George Papandreu per sapere le novità sulla composizione del nuovo governo ellenico, ha telefonato al presidente francese Nicolas Sarkozy in vista del consiglio europeo della prossima settimana e soprattutto in vista della nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea, ha difeso Gianni Letta accusato dall'affarista Luigi Bisignani. Nel pomeriggio è anche intervenuto per telefono a un convegno organizzato a Cosenza dal leader del Pri Francesco Nucara per la consegna di alcune borse di studio per giovani calabresi della Fondazione John Mott. «Nonostante la grave crisi economica abbiamo fatto il possibile per andare incontro ai desideri di milioni di ragazzi e di ragazze che aspirano ad avere un lavoro soddisfacente e a poter avere una famiglia e una casa – ha spiegato – Sappiamo che migliorando l'accesso a una formazione di qualità e a un lavoro che possa premiare il merito, l'accesso al credito ed il diritto alla casa, si possono realizzare quelle condizioni di vita che permettano ai nostri ragazzi di essere autonomi e indipendenti prima dei 30 anni». «Abbiamo realizzato riforme dedicate ai giovani, come quelle della scuola e dell'Università - ha proseguito Berlusconi - Nella scuola abbiamo cercato di cambiare la bassa qualità dell'insegnamento e lo scarso rapporto collegamento dell'istruzione dei giovani con mondo delle imprese e del lavoro. Abbiamo cercato di portare nella scuola la rivoluzione del merito, dando a tutti le stesse opportunità di partenza, e abbiamo investito nella formazione per far emergere le eccellenze». Il suo intervento, però, è arrivato a sala ormai vuota. Quando Berlusconi infatti inizia a parlare la manifestazione si è appena conclusa, c'è presente solo qualche tecnico che smontava gli impianti audio. E la scena è immortalata dalle telecamere del Tg3. A Berlusconi comunque risponde Nucara che gli passa subito un avvocato della Fondazione John Motta. Berlusconi evidentemente non sa che la sala è deserta e quando conclude la telefonata declama: «Viva gli Stati Uniti d'America, che gli italiani hanno contribuito a far diventare grande, Viva la Calabria, Viva l'Italia...!».