Ministeri al nord, Polverini non ci sta: "Firme contro l'affronto leghista"
"Allestiremo gazebo in tutto il Lazio per fermare questo arrogante affronto alla Capitale". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in relazione all'ipotesi avanzata dal Carroccio del trasferimento degli uffici dell'amministrazione centrale che nelle ultime ore sembra essere diventata un vero e proprio ultimatum al governo. "Bisogna dire basta a queste proposte inutili e dannose per i lavoratori - ha aggiunto - e tornare ad occuparci dei problemi seri del Paese". POLVERINI: PROBLEMI DEL NORD SONO ALTRI "Nessuno vuole togliere qualcosa al Nord, ma Calderoli deve comprende che spostare un ministero vuol dire stravolgere la vita a tantissime persone che oggi vivono all'interno delle istituzioni romane", aveva detto in mattinata la Polverini, a margine di una manifestazione al laghetto dell'Eur, a Roma, . "Non conosco i militanti della Lega come Calderoli - ha aggiunto la Polverini - ma credo che i loro problemi oggi siano altri rispetto a veder spostato al Nord qualche ministero. Tutti, inoltre, sappiamo che non sarà mai possibile alcun trasferimento, perchè il percorso legislativo e costituzionale sarebbe troppo importante. Se si tratta invece di semplici uffici di rappresentanza, questi ci sono già da diversi anni". ZINGARETTI: UN GOVERNO ANTI-ROMA "Che tristezza questo governo anti-Roma, che costringe le Istituzioni a promuovere una raccolta di firme per mantenere nella nostra Capitale le prerogative che sono di tutte le capitali mondiali", afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. "Che tristezza, perché questo governo all'inizio della legislatura - aggiunge - si era riempito la bocca di vuote parole sui fondi per la nostra città e sulla legge per Roma Capitale. Le due vicende, invece, si sono rivelate solo un bluff. Ora, purtroppo, gli unici progetti che questo governo ha ancora in ballo su Roma sono quelli relativi allo spostamento dei Ministeri, della Consob e dell'Autorità per la concorrenza a Milano, mettere il pedaggio sul Grande Raccordo Anulare e sulla Roma-Fiumicino e, per ultimo, chiudere la Festa del cinema di Roma. La Capitale subisce da questo esecutivo - conclude Zingaretti - un attacco al giorno: e c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di chiamarlo un governo amico di Roma?"