L'attacco di Giulia Bongiorno: troppe leggi pro premier
In tre anni «una notevole parte di energie, risorse e tempo è stata impiegata per leggi pro-Berlusconi. E questo è molto grave: il Parlamento non dovrebbe mai essere utilizzato per fini personali». Lo dice, in una intervista al Sole 24 ore, Giulia Bongiorno, finiana presidente della Commissione Giustizia della Camera. Come imputato, sottolinea, Berlusconi non è tanto diverso dagli altri, «se non fosse che ha il potere di legiferare e così tenta di farsi giustizia da sè ». Il premier, aggiunge, «attacca la magistratura con un duplice scopo, difendere se stesso e guadagnare consenso». Strategia che funzionava «dopo Mani Pulite» ma non più valida ora che «è chiaro a tutti che non lo fa per garantismo, ma unicamente nel proprio interesse». La «separazione tra giudice e pm», per Bongiorno, «è un principio di civiltà». «Il problema - aggiunge - è lo scollamento tra le priorità del governo e quelle dei cittadini», cui «serve una giustizia credibile ed efficiente. Dunque è in questa direzione che bisognava e bigosogna muoversi». Anche così si spiegano le sconfitte subite dalla maggioranza e dal Pdl. «Non due ma tre e non solo alle urne: il primo colpo è stata la manifestazione delle donne, quando per la prima volta si è manifestata in modo chiaro l'insofferenza verso il premier».