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Un casale ad Arezzo inguaia Bassolino L'ex governatore indagato per corruzione

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Pertutti l'accusa è di corruzione e abuso edilizio. Il casolare è stato acquistato da Petrella nel maggio 2002 per 120 mila euro, e nelle carte non comparirebbe mai il nome di Bassolino. Per gli inquirenti lex presidente della Regione Campania sarebbe il "comproprietario di fatto" del casale, e l'ipotesi è che l'ex parlamentare campano sia stato un «prestanome». Cosa invece smentita dallo stesso bassolino che in serata precisa: «Sono del tutto fiducioso che l'ulteriore sviluppo dell'indagine giudiziaria condotta dalla Procura di Arezzo accerterà la mia estraneità ai fatti ipotizzati». Secondo l'accusa la ristrutturazione sarebbe stata fatta in modo illecito e con la compiacenza dell'ex dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Cortona, Alvaro Fabrizi. Indagati anche, oltre ai tre, anche due architetti ritenuti responsabili di illeciti per la ristrutturazione e l'accatastamento del casale. L'inchiesta aretina si inserirebbe in una indagine ad ampio raggio che riguarda la gestione dello smaltimento rifiuti in Campania da parte delle società affidatarie del servizio, e con l'avallo della struttura commissariale regionale.

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