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Da Tremonti apertura alla Lega sul patto di stabilità dei Comuni

Giulio Tremonti e Umberto Bossi

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Fermo restando che non si può derogare dai vincoli di bilancio, è possibile riflettere su come modificare il patto di stabilità che vincola i Comuni per premiare quelli virtuosi. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, l'apertura che Giulio Tremonti ha fatto alle richieste della Lega sul fronte fiscale. Parte della cena che il titolare dell'Economia ha avuto questa sera con Umberto Bossi è stata proprio dedicata al tema della riforma fiscale. Dopo aver ricevuto rassicurazioni dal premier Silvio Berlusconi sulla volontà del Tesoro di procedere con una semplificazione del sistema, il Senatur si è incontrato con Tremonti. Nel corso del colloquio, tra una portata e l'altra, il professore avrebbe ribadito la necessità di proseguire sulla strada del rigore escludendo dunque riforme che pesino sul deficit. All'interno del percorso di semplificazione, tuttavia, fonti vicine al ministro non escludono qualche apertura: non sul fronte del quoziente familiare, troppo costoso per un Paese che deve rispettare l'impegno europeo di un pareggio di bilancio nel 2014. Eppure qualcosina si può fare, magari con qualche agevolazione per alcune categorie, ma a condizione che si possano trovare i fondi necessari contenendo le spese della politica e di quelle agevolazioni superflue ed eccessive. Ma l'apertura più significativa, riferiscono le stesse fonti, si sarebbe avuta sul fronte del patto di stabilità interna, sul quale alcuni settori del Carroccio hanno insistito affinchè si premiassero le amministrazioni locali virtuose. È ancora tutto da studiare, tuttavia, il tipo di intervento sul patto di stabilità così come le sue modalità di applicazione.

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