Un medico pediatra di 64 anni è stato arrestato dalla polizia di Vicenza in flagranza di reato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti dei suoi piccoli pazienti.
Dopoavere visto quanto stava facendo il pediatra, la polizia è subito intervenuta arrestandolo in flagranza di reato. «Una prova granitica», l'ha definita il procuratore Paolo Pecori. «Inchiodato» così dalle immagini della polizia e soprattutto anche dai video privati che avrebbe girato di nascosto mentre «visitava» a suo modo i piccoli pazienti. È finito in carcere il pediatra vicentino Domenico Mattiello 64 anni, arrestato in flagranza di reato con l'accusa di violenza sessuale. Le indagini erano iniziate a metà maggio dopo una segnalazione di una maestra su presunti abusi ai danni di una bambina di tre anni che avrebbe in qualche modo raccontato del comportamento anomalo del professionista, molto noto in città e già rappresentante sindacale di categoria. Lwe indagini sono sttae condotto dalla Squadra Mobile di Vicenza diretta da Michele Manna. A rafforzare i sospetti sul pediatra era arrivato qualche giorno dopo un altro esposto da parte dei genitori di una bambina di 6 anni. La bimba, dopo essere stata visitata nello studio privato, avrebbe raccontato di «strani giochi» del professionista, sospeso dall'ordine dei medici dopo l'arresto. A quel punto, la Procura della Repubblica ha delegato la Squadra Mobile all'indagine autorizzando un servizio tecnico di sorveglianza audio-video da una piccola stanza di un asilo dove il pediatra visitava. Il blitz delle forze dell'ordine è scattato con grande anticipo sui tempi preventivati: l'intervento immediato si è reso necessario poichè il medico visitando una bimba di tre anni era passato a metodi non propriamente professionali. Mattiello aveva un clichè già pronto, che gli inquirenti temono sia stato ripetuto anche in passato: il professionista riprendeva di nascosto con una sua telecamera gli approcci e così stava facendo quando è stato interrotto dall'irruzione della polizia. «Le sue video riprese sono una prova granitica» è arrivato a commentare il procuratore Pecori. La successiva perquisizione nello studio di Mattiello e nell'abitazione dove vive con la moglie ha portato al sequestro di altro materiale informatico, su cui ora sono in corso accertamenti.