Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Litiga coi precari, bufera su Brunetta Il ministro testimonial sulla tv del Pd

default_image

  • a
  • a
  • a

.L'Italia peggiore è quella di quei signori che irrompono nei convegni, nelle assemblee e con le loro telecamerine bloccano i lavori, le discussioni e i comitati di redazione e si riprendono per i loro desideri di appagamento mediatico». Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta all'indomani dello spiacevole episodio che lo ha visto protagonista l'altroieri, durante un convegno a Roma. Doveva essere un tranquillo dibattito sull'innovazione, la ricerca, le tecnologie e le opportunità dei giovani, ma è finito in rissa dopo una contestazione al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Il convegno sul tema «I Giovani innovatori», era inserito nell'ambito della Giornata nazionale dell'Innovazione 2011. Il ministro aveva appena terminato il suo intervento, quando un nutrito gruppo di militanti della «Rete precari della pubblica amministrazione» si è alzato dalla platea ed è salito a sua volta sul palco, srotolando uno striscione con scritto «Si scrive innovazione, si legge precarietà». A quel punto Brunetta si è allontanato visibilmente contrariato, ma è stato «inseguito» fino alla sua macchina dai contestatori che gridavano «buffone buffone». Dopo che il ministro era già andato via, i precari sono rientrati in sala, cercando di impedire la prosecuzione del convegno. Ed è a quel punto che fra i contestatori e alcuni partecipanti ai lavori è scoppiata una vera e propria rissa, con spintoni, pugni e urla. Ieri, a bocce ferme Brunetta non ha trovato la forza per scusarsi o meglio non lo ha ritenuto opportuno, preferendo rilanciare: «È stato un agguato mediatico costruito per avere immagini e voce, un agguato programmato. La rete usata come un manganello mediatico. l'Italia peggiore è quella che si disinteressa della concretezza dei problemi e della realtà: ho fatto più io per i precari della pubblica amministrazione che tutti i miei predecessori». Ora, prima di passare alle reazioni dell'opposizione (è stato facile per loro dire di tutto dopo la «sparata») è doveroso dare un'occhiata ad alcune cifre (fonte Dipartimento settori pubblici della Cgil): circa 240mila contratti precari nella pubblica amministrazione e oltre 200mila precari nel mondo della scuola. Secondo il sindacalista della Cgil, Michele Gentile, responsabile del Dipartimento «sono circa 240mila i contratti precari all'interno della pubblica amministrazione che si dimezzeranno entro l'anno, senza che quindi vengano rinnovati, per effetto dei tagli imposti dalla manovra economica varata lo scorso anno. Numeri ai quali vanno aggiunti i 200mila precari del mondo della scuola che sono ancora in attesa di un piano di assunzioni sbandierato settimane fa dal Governo, ma del quale si sono perse le tracce». La presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Fonocchiaro, usa la bacchetta: «Il disprezzo che esprime il ministro Brunetta, nell'ordine, per i giovani disoccupati, per gli immigrati e anche per coloro che hanno rinunciato persino a cercare un lavoro è davvero intollerabile. È indecente che un ministro della Repubblica proponga come soluzione ai problemi della disoccupazione e del precariato l'andare a scaricare cassette al mercato». Ancora più caustica, la presidente dell'Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi: «Brunetta non ha il software per fare il ministro, tanto meno dell'innovazione. Basta con chi umilia la dignità delle istituzioni e abusa della propria funzione per negare il contraddittorio, irridere e insultare. Basta con chi non conosce il proprio Paese e se parla di lavoro per i giovani pensa solo alla raccolta delle mele». Intanto - e non sappiamo quanto farà piacere a Brunetta - il ministro della Funzione Pubblica è diventato protagonista di uno spot, prodotto in occasione della Conferenza nazionale per il lavoro organizzata dal Pd a Genova domani e venerdì. Così, «Scusate?! Non vi vedo e non vi sento», le parole con le quali Brunetta si era rivolto ai giovani precari sono diventate il titolo del video-spot con cui Youdem, la televisione del Pd, promuoverà sul web l'appuntamento nel capoluogo ligure: in discussione proprio i temi del lavoro a partire dalla precarietà.

Dai blog