Il rebus di Silvio tra Luca e l'Economia
Nel breve volgere di un paio d'anni Silvio Berlusconi ha dovuto dire addio alla mamma, mamma Rosa, e alla sorella. Gli affetti più cari. E ha salutato anche Mike Buongiorno e Raimondo Vianello, ovvero i due personaggi televisivi con cui ha costruito il suo successo imprenditoriale più importante, quello del piccolo schermo. Ora se ne va un altro pezzo della sua vita, nella notte tra lunedì e ieri è morto infatti Romano Comincioli, fu compagno di scuola di Silvio. Per il Cavaliere la notizia ha avuto un effetto devastante. Sapeva da tempo che Comincioli, grande amante della Sardegna e sempre con la battuta pronta, non stava bene. Aveva deciso di fare una puntatina a villa Certosa. Quando è stato informato dell'improvviso peggiorare delle sue condizioni di salute ha preso l'aereo ed è volato a Milano, destinazione ospedale San Raffaele. È stato proprio lui a chiamare gli amici più stretti per dargli la notizia. Come Guido Possa, altro amico dai tempi della scuola del Cav, o Giancarlo Serafini, che di fatto è amministratore del portafoglio personale del premier. Quindi ha telefonato a Renato Schifani, il presidente del Senato ha dato poi l'annuncio all'Aula. Comincioli, insomma, per Berlusconi non era uno qualunque. Era di casa ad Arcore. E quasi sempre dormiva a palazzo Grazioli, pur disponendo di un appartamento al Senato in quanto questore a Palazzo Madama. Anzi, era talmente intimo di Berlusconi che poteva permettersi di andare a dormire nel letto del premier: «Sai, ho saputo che non ci sei, che sei fuori...». Dunque la botta è pesante. Al punto che lo ha fatto cadere in una depressione ancora più forte che ha di fatto cancellato la batosta elettorale. Ma è ancora di più la dimostrazione che un'epoca è finita. Un'era si è definitivamente chiusa. Bisogna voltare pagina. Berlusconi ormai questa convinzione l'ha maturata. L'aveva in testa già prima del risultato elettorale. Qualche settimana fa, parlando con un deputato, aveva detto: «Mi hanno segnalato Montezemolo, che ne pensi?». E quando Berlusconi dice "mi hanno segnalato" vuol dire che è proprio un'idea sua ma se la ponesse come una propria iniziativa si sentirebbe certamente rispondere affermativamente perché ancora nessuno nel Pdl, almeno face to face, se la sente di contraddirlo. Di Montezemolo s'era parlato già al momento di decidere il successore di Scajola al ministero dello Sviluppo economico. Adesso a maggior ragione. Era anche circolata la voce di un incontro tra i due ma non ci sono conferme ufficiali da parte berlusconiana e fonti vicine all'ex presidente di Confindustria smentiscono. Poco importa se effettivamente si siano visti. Il punto è che il premier, ragionando con i suoi, immagina di offrire al presidente di Ferrari di entrare nell'esecutivo. L'idea era di sfruttare il prossimo rimpastino per dare una rinfrescata al governo. L'offerta potrebbe essere quella di trasferire Franco Frattini alla Giustizia al posto di Angelino Alfano che dal primo luglio dovrebbe essere segretario del Pdl eletto con pieni poteri dal consiglio nazionale del partito. E così, spostare Giulio Tremonti dall'Economia alla Farnesina lasciando libero il dicastero di via XX settembre per Montezemolo. Oppure assegnare a lui la missione di rappresentare l'Italia all'estero. In ogni caso il numero uno della Rossa non sembra affatto interessato a entrare nell'esecutivo. E soprattutto, spiegano gli uomini vicini al premier, difficilmente potrebbe accettare una soluzione del genere senza che sia previsto una sua immediata incoronazione a candidato premier. Sarà, bisognerebbe comunque vedere se anche Tremonti accetterebbe una soluzione del genere. Tra lui e il premier resta il gelo di questi giorni ma proprio il lutto per Comincioli, un evento umano insomma, potrebbe riavvicinare i due.