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Alemanno: "Rispetto o addio federalismo"

Gianni Alemanno

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No agli ultimatum della Lega, serve rispetto per Roma. Se mancasse, addio al federalismo. Alemanno e la Polverini si fanno sentire. Domenica a Pontida ci sarà il tradizionale raduno leghista. Si attendono le parole di Umberto Bossi. Si temono, visto che il vento anti-romano ha ricominciato a soffiare. Altro che il «patto della pajata» di ottobre davanti a Montecitorio, la tensione è alle stelle dopo che il ministro Calderoli ha presentato la proposta di legge per trasferire i ministeri al Nord. Già nei giorni scorsi Alemanno aveva fatto la voce grossa. Ieri è tornato al contrattacco: «Non è accettabile, non è pensabile che questo governo vada avanti solo in base agli ultimatum, subendoli», ha detto il sindaco. Un argomento rilanciato anche in un videomessaggio sul blog Alemanno 2.0. Per ribadire con insistenza di «non essere arrabbiato con la Lega, ma stanco di subire aggressioni o provocazioni sia come sindaco di Roma Capitale, sia come esponente del Pdl». Al Carroccio Alemanno pone un aut aut preciso: «La base del federalismo è il rispetto reciproco. Se non c'è rispetto per Roma, non si va da nessuna parte e ci metteremo di traverso su tutto». Una «velata» ripicca, addolcita dall'augurio che «la riforma federalista vada avanti. C'è la massima disponibilità ad andare avanti ma non siamo disposti a prendere qualsiasi schiaffo da parte della Lega, anche se solo simbolico, visto che di concreto non è stato fatto nulla». Insomma, «nessuno si deve permettere di attaccare Roma sul versante del suo ruolo di Capitale e di città. Siamo il terzo polo industriale del Paese, abbiamo una potente e forte economia. Abbiamo una grande creatività e siamo l'unità nazionale, non siamo solo un territorio. Per cui non possiamo accettare che qualcuno ci venga a raccontare che i ministeri devono essere spostati, che bisogna mettere nuove tasse a Roma, che bisogna aggredire la nostra Capitale». Interviene anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che tenta di placare gli animi: «Mi auguro che in un momento così difficile per il Paese non ci sia da parte della Lega la volontà di umiliare Roma e i romani, e quindi mi aspetto un po' di buonsenso. Se siamo tutti dotati di buonsenso si può andare avanti tranquillamente». Poi ha aggiunto: «Una cosa è certa, la Lega ha il dovere e il diritto di difendere i propri territori, noi altrettanto con i nostri, quindi ci aspettiamo che non ci sia un'ulteriore invasione di campo». Ma non è tutto. La deputata del Pdl Barbara Saltamartini ha presentato un ordine del giorno al decreto sviluppo per escludere i pedaggi da tratte a traffico prevalentemente urbano, come il Raccordo anulare di Roma. «Sta andando avanti il lavoro della sottoscritta e di tanti parlamentari del Pdl - spiega Saltamartini - affinché si intervenga per escludere l'eventuale introduzione di pedaggi su 1.300 chilometri di autostrade Anas». Un provvedimento lanciato a suo tempo dall'allora ministro leghista Castelli. Ma i romani non ci stanno: il braccio di ferro continua.

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