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A Pontida arrivano i primi militanti

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C'è solo un manifesto, proprio nel centro di Pontida, che chiama a raccolta i militanti della Lega Nord per il raduno di domenica. Sulla strada provinciale, il prato che ospiterà il popolo del Carroccio è stato transennato e in fondo già è stato allestito il palco sul quale saliranno i vertici del movimento. Da domani l'area inizierà ad affollarsi di militanti. Oggi è arrivato il primo, in camper da Torino, Michele Novarina, 60 anni, idraulico. «Sono sempre il primo ad arrivare e sarò l'ultimo ad andarmene - dice - Stavolta serve una scrollata, Bossi dovrebbe guardare meno a Berlusconi e più alla gente. Noi abbiamo un programma e non possiamo più perdere tempo. La sberla? L'ha presa il Pdl, la Lega ha sentito solo il contraccolpo». Il ritornello sull'alleato che sta diventando sempre più scomodo si sente spesso, e mai come quest'anno dalle parole di Bossi i leghisti si aspettano un'inversione di rotta. In paese l'attesa per le parole di Bossi è condita a un misto di sconforto e rassegnazione. «Certo che sono deluso - dice Carlo Epifanio, pensionato - Finora hanno tirato a campare, adesso è arrivato il momento di darsi una svegliata. Il referendum? Finchè la Lega non ne proporrà uno per mandare a casa gli extracomunitari, io a votare non ci vado». Dietro al banco di un alimentari, la signora Terry affetta i salumi indossando un camice verde. Il suo negozio è in via Lega Lombarda, proprio davanti al municipio. «Sono furibonda con i leghisti che hanno votato sia per i referendum che per Pisapia - sbotta -. Stanno arrivando troppi stranieri, anche in paese». «Io non ho mai avuto paura; adesso inizio ad averne, ma so come difendermi» continua sicura e mostra un manganello. Il bar delle Acli, in piazza del Giuramento, è un pò il ritrovo dei pensionati. «Vedremo cosa ci dirà Bossi - concede il signor Pino - Ma poi riuscirà a mantenere le promesse?». È l'interrogativo di tanti, a Pontida, a dimostrazione di un'insofferenza che sta montando, nonostante la fiducia che tutti dicono di riporre nel 'capò. «In lui ci credo sempre - giura Francesco Rota - molto meno in Berlusconi. Purtroppo la Lega non può correre da sola, dobbiamo restare con il Pdl, ma serve più coerenza». «È arrivato il momento di puntare i piedi - gli fa eco Luigi Fiorentino, il portalettere del paese - Speriamo si trovi il modo di andare d'accordo e di risolvere i problemi, perchè la gente sta perdendo la pazienza». Ma il raduno di Pontida 'è sempre stato un momento di festa e lo sarà anche questa voltà, dice Pierguido Vanalli, sindaco del paese e parlamentare della Lega. «L'appuntamento di quest'anno è stato forse sovraccaricato di aspettative - spiega - Chi non è leghista, vorrebbe che la Lega abbassasse i toni, chi è leghista, vorrebbe invece che li alzasse». Nessuno nasconde che il momento sia delicato. Ma il sindaco di Pontida non teme contestazioni. «Non penso ce ne saranno - dice Vanalli - ma potrà capitare, come è già successo in passato, che qualcuno contesti Bossi mentre parla. In mezzo a tanta gente, c'è sempre un bastian contrario, ma da qui a dire che la base si ribella, ce ne passa. Comunque Bossi risponde direttamente dal palco a chi lo contesta, e alla fine si va sempre insieme a mangiare pane e salame».

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