Bossi: "I soldi prendiamoli da banche e missioni"
«Mezza» ragione a Tremonti, una critica a Berlusconi e l'assicurazione che la Lega metterà a punto un piano per la riforma fiscale. Umberto Bossi media tra il premier e il ministro dell'Economia e detta la linea: «Tremonti ha abbastanza ragione. Il problema è che bisogna trovare i soldi per fare la riforma fiscale, anche se i soldi a dire la verità li abbiamo già trovati. La riforma si può fare», dice il leader della Lega Umberto Bossi, ieri sera a Lesa - in provincia di Novara - per l'apertura della sede locale della Lega Nord. Il ministro delle Riforme spiega: «Forse quelle da tassare sono le grandi banche, che sono piene di soldi e non li hanno dati alle imprese». E parla del capo del governo: «Berlusconi ha perso la capacità di comunicare queste cose in televisione». Parla dei referendum e dice: «È inutile andare a votare anche se la gente bisognava informarla meglio». Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se sperava si raggiungesse il quorum, Bossi ha risposto: «Speriamo di no». Mette le mani avanti spiegando che i referendum «non sono una verifica per il governo, anche perché durate l'ultimo Consiglio dei ministri Berlusconi mi ha dato il compito di fare una nuova legge sull'acqua. Per quanto riguarda il nucleare, io e Calderoli l'abbiamo spostato di 10 anni. Per cui andare a votare è inutile». Non solo. Ci tiene a sottolineare che i referendum «sono un imbroglio, un cosa negativa per il Nord» e «anche Berlusconi ha fatto poca pubblicità chiara perché doveva chiaramente dire che questo referendum portava un po' di miliardi nelle casse della sinistra». L'idea della sinistra, insiste il Senatùr, è stata di fare «un tentativo per dare una spallata al governo, ma la gente queste cose non le sa». Bossi poi comincia ad anticipare qualche tema dell'annuale raduno del Carroccio che si terrà nel prossimo fine settimana: «A Pontida tireremo fuori le soluzioni per trovare i soldi per riuscire a fare la riforma fiscale. A Pontida - ha detto ai militanti presenti - vi saranno grandi novità. Non ve le voglio dire qui sennò non venite a Pontida». Torna però a parlare dello spostamento dei dicasteri: «I ministeri devono andare al Nord, è obbligatorio. Le testa deve essere a Milano e Torino, le gambe le possiamo lasciare a Roma. Se non ci teniamo la testa finiamo male, perché saremmo noi a rimetterci, gli altri se la cavano sempre». Si mostra ottimista sul dibattito nell'esecutivo: «Tremonti e Berlusconi possono fare tutto, tranne che tassare le imprese, gli artigiani e i Comuni». «La soluzione - aggiunge - è trovare i soldi, e i soldi sappiamo dove trovarli». Per esempio afferma: «I soldi per la fare la riforma fiscale si trovano, basta chiudere con le missioni di pace. La sola missione in Libia - dice il capo del Carroccio - ci è costata un miliardo di euro, con quei soldi avremmo fatto la riforma fiscale e non avremmo perso le ultime elezioni. Bisogna sapere dire di no, come ha fatto la Germania. Con un miliardo di euro - ribadisce Bossi - abbiamo dato le basi e qualche aereo per bombardare la Libia, con il risultato che è aumentata l'immigrazione». Chiedendosi chi avesse ragione, nella delineazione della riforma fiscale, tra Berlusconi e Tremonti, Bossi ha risposto: «Io sono amico di Tremonti. Il problema è il mercato e giustamente Tremonti è prudente».