Tutti pazzi per Storace
L'hanno dato spacciato già un paio di volte. Hanno minimizzato il peso del suo partito, La Destra, e relegato lui a un ruolo secondario. Eppure sono bastate due parole di Francesco Storace per innescare uno tsunami politico. Ieri, in un'intervista a Il Tempo, dopo le provocazioni della Lega sul trasferimento dei ministeri al Nord, l'ex presidente della Regione Lazio ha proposto di nominare Gianni Alemanno ministro e di organizzare le primarie nel centrodestra per scegliere il candidato alle elezioni anticipate di Roma. Storace, oggi capogruppo de La Destra alla Pisana e consigliere in Campidoglio, sarebbe pronto a scendere in campo. I primi a reagire sono stati gli esponenti del centrosinistra ma anche nel centrodestra è scoppiata la bagarre. Insomma, tutti pazzi per Storace. «Ormai Alemanno non lo vuole più nessuno. Né i cittadini romani, stanchi dei suoi fallimenti, ma soprattutto i big della destra romana e nazionale» attacca il consigliere regionale del Pd Enzo Foschi. Sulla stessa scia il capogruppo comunale Umberto Marroni, secondo cui «dopo il fallimento della Giunta Alemanno» vincerà il centrosinistra. Rilancia il consigliere de La Destra alla Pisana Roberto Buonasorte: «La sinistra imputa a Storace di voler scaricare Alemanno perché sa che Zingaretti non potrebbe mai essere candidato al Campidoglio per due motivi: dovrebbe sciogliere la Provincia e avrebbe una fifa blu». Tenta di salvare capra e cavoli il consigliere regionale del Pdl Giancarlo Miele: «Alemanno e la giunta di centrodestra stanno governando bene. L'ipotesi di lavoro e le strategie di Storace hanno il merito di dare un contributo originale e costruttivo al dibattito interno al centrodestra». Il capogruppo de La Destra al Comune non ha dubbi: «Concordiamo a pieno con la necessità espressa dal segretario Storace, di una guida sicura, capace e a tempo pieno della nostra città» spiega Dario Rossin. Il Pd torna all'attacco. «Ma a destra è rimasto ancora qualcuno che sostiene l'attuale (chissà per quanto) sindaco di Roma?» si chiede il consigliere Massimiliano Valeriani mentre il segretario romano dei Democratici, Marco Miccoli, mette il coltello nella piaga: «Ormai il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto non lo vuole più nessuno». In controtendenza il segretario regionale dell'Idv Vincenzo Maruccio: «L'autocandidatura di Storace per il Campidoglio non ha l'aria di essere una delle battute alle quali l'ex presidente della Regione ci ha abituato. Il centrosinistra farebbe un errore a sottovalutarla». Il Pdl minimizza: «Il sindaco ha più volte ripetuto che ha intenzione di ricandidarsi, non ci sarà bisogno di fare le primarie» chiarisce il deputato e coordinatore del Lazio Vincenzo Piso. Mentre il segretario romano, Gianni Sammarco, precisa: «Il presidente Storace ha voluto sicuramente dare una scossa a tutto il centrodestra ma Roma ha già il suo sindaco». Il capogruppo del Pdl al Comune, Luca Gramazio, regala ottimismo: «La competizione per succedere alla poltrona di sindaco inizierà solo nel 2018, alla scadenza del secondo mandato di Alemanno». Infine il vicepresidente del Consiglio comunale Mirko Coratti, del Pd ma indicato da Storace come possibile assessore di una sua eventuale giunta, ringrazia ma chiarisce: «Sto raccogliendo le firme per una mozione di sfiducia ad Alemanno per costruire l'alternativa di centrosinistra». È proprio lui, Francesco Storace, a trarre le conseguenze: «Tutti dicono che guido una forza marginale, però tutti si svegliano e dichiarano qualcosa. Ma di che hanno paura?».