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Tre partite del Napoli nel mirino dei pm

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. Non solo calciatori, guardialine, arbitri e allenatori, ma anche altri personaggi che gravitano in «ambienti collaterali». È lo stesso procuratore capo di Napoli a lanciare l'allarme su ciò che potrebbe emergere nel corso delle indagini sul binomio scommesse-camorra. Il magistrato ha infatti affermato che «il denaro muove le montagne» e che quindi non si può ancora escludere che ci «possano essere altri interessi» e che non si conosce ancora quale sia stato il «meccanismo tramite il quale sia avvenuto il travisamento dei risultati». Proprio per tentare di far luce su ciò che sarebbe accaduto negli ultimi anni dietro le partite di calcio, la Squadra Mobile di Napoli, su richiesta degli inquirenti, ha cominciato ad acquisire i filmati di alcune gare disputate dalla squadra azzurra nelle ultime due stagioni per accertare eventuali irregolarità e intrecci con la criminalità organizzata. Comunque il procuratore Lepore oltre a smentire il coinviolgimento del Napoli, per ora spiega che nelle indagini non sarebbero coinvolte altre squadre di Serie A. Anche se le partite finora finite nel mirino della magistratura, sarebbero Napoli-Parma del 10 aprile 2010 (terminata 2-3: si tratta della partita che fece registrare la presenza a bordo campo del presunto boss Lo Russo), Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 (1-0), e Lecce-Napoli dell'8 maggio scorso (2-1 per i salentini), ma non è escluso che le indagini possano in futuro puntare anche sul match sportivo Chievo-Napoli del 2 febbraio 2011 (2-0 per i veronesi). Le tre partite, secondo la magistratura potrebbero aver registrato flussi anomali di puntate. L'indagine del procuratore aggiunto Giovanni Melillo sarebbe scaturita da alcune dichiarazioni di persone orbitanti nel mondo delle scommesse. Il pool di magistrati procede per l'ipotesi di reato di frode sportiva. «La procura sta facendo il suo lavoro, staremo a vedere cosa emergerà. È ancora presto per emettere sentenze», ha dichiarato il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore. E ancora: «Se ci sono dei reati è nostro dovere intervenire. Allo stato attuale posso escludere che il Napoli sia coinvolto. Per cambiare il risultato di una partita c'è bisogno dell'accordo di tante persone come giocatori, allenatori, arbitri e così via. Non sappiamo ancora il meccanismo tramite il quale il travisamento dei risultati sia avvenuto. Il denaro muove le montagne, poi ci possono essere anche altri interressi collaterali. Siamo all'inizio delle indagini, ma penso che verranno fuori molte cose», ha aggiunto il numero uno della procura di Napoli. L'Agipro News ha comunque sottolineato ieri che in nessuna delle tre partite in questione si sono verificati flussi di puntate anomale.

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