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Referendum, polemica sul quorum

Le schede elettorali

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A tre giorni dall'apertura dei seggi non si placa la polemica sul quorum per le prossime consultazioni referendaria. Il problema riguarda 3 milioni e duecentomila elettori italiani residenti all'estero che non potranno votare sul nucleare perché non c'è più tempo per ristampare e rispedire le schede con il testo del quesito come da ultimo modificato. Secondo il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, questi elettori non devono essere calcolati ai fini della definizione del quorum mimino di partecipazione al voto per la validità della consultazione sul nucleare. Di Pietro ha preparato un'istanza in tal senso alla Corte di Cassazione, affinchè l'ufficio centrale per i referendum tenga conto del 'quorum ridotto' sul nucleare rispetto agli altri quesiti, prima di proclamare la validità/invalidità della consultazione sulla base dell'affluenza alle urne che le verrà trasmessa dal Viminale. L'istanza di Di Pietro sarà presentata in Cassazione fra venerdì, giorno di chiusura della campagna referendaria, e lunedì alle 15, orario di chiusura dei seggi in Italia. Oltre al caso del voto all'estero, c'è un'altra polemica sull'astensionismo. Il ministro del Federalismo Umberto Bossi ha fatto sapere che non voterà, mentre Gianfranco Fini ha fatto sapere che si recherà alle urne. Il presidente della Camera è, come il capo dello Stato, dell'idea che andare alle urne sia un dovere civico. Al contrario, nel centrodestra si rivendica il diritto ad astenersi. Mentre il centrosinistra suona la carica della mobilitazione per quattro sì. PREGHIERA PER L'ACQUA PUBBLICA IN VATICANO Un gruppo di circa 100 tra sacerdoti missionari, suore e laici hanno pregato oggi in piazza San Pietro in difesa dell'acqua pubblica. In particolare, hanno recitato il Regina Caeli e il Cantico delle cerature di San Francesco che loda Dio "per sor Aqua la quale e' molto utile e umile e preziosa e casta".

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