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Il gioco sporco dei processi sommari

Il senatore a vita Giulio Andreotti

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Dovremmo ringraziare i magistrati di Cremona che hanno scoperchiato l'ennesimo scandalo nel calcio. Perché, colpendo imbroglioni e corrotti, conferiranno una patente di onestà ai sopravvissuti. Ma soprattutto perché ci voleva uno scandalo nel calcio per ritrovare un sussulto di garantismo. Quello che non è riuscito alla politica forse riuscirà allo sport. In politica si sa, basta una mezza voce, un mariolo che millanta conoscenze e quei nomi vengono messi subito alla gogna. Gli amici di partito si schierano in sua difesa, la parte avversa grida allo scandalo. Va in scena un processo sommario e comunque vada quel politico è coinvolto e segnato. Lo sa bene Calogero Mannino che ha dovuto aspettare ben 15 anni per vedere crollare la montagna di accuse che avevano infangato il suo onore. E che dire di Andreotti per anni messo alla berlina come un possibile capo della mafia. Eppure chi lo conosce sa bene che mai avrebbe baciato Riina. Eppure chi giurò sulla sua innocenza? Oggi lo scandalo del calcio di cui si occupa Cremona, mostra invece un atteggiamento diverso. Un no corale a sospetti senza prove, a quel dire e non dire, a quell'accusare nascondendo la mano, che invece ha successo altrove. E non ci si divide per fede calcistica. Buffon, capitano e portiere della nazionale oltre che della Juventus è perentorio nel denunciare: «Siamo sempre l'Italia di Piazzale Loreto». L'inchiesta partita da Cremona non è un bluff assoluto, ci sono loschi personaggi che fanno affari con le scommesse, faccendieri che si vantano di amicizie influenti, e tante giocate, ma anche tanti rovinati e indebitati dal cancro del gioco. Casi umani, e casi di malaffare. Facciamo pulizia certamente. Ma perché inserire nomi, come quello di De Rossi prima e di Totti ora? Per fare confusione? O per qualche oscura strategia? Per fortuna nessuno ci crede, per fortuna c'è un mondo che si indigna a Roma come a Torino. Da Cremona nessuna iniziativa giudiziaria. Ma per dirla con Rossini la calunnia è un venticello. A che scopo queste indiscrezioni? Come può un magistrato dire: ho la sensazione che siano state truccate dalle società anche partite di serie A. Nessun elemento concreto, solo sensazioni. No, non ci siamo. Una sensazione può spingere un magistrato a ricercare eventuali conferme concrete, ma se spiattellata pubblicamente può trasformarsi in una condanna senza processo e senza prove. E ha ragione Buffon nell'evocare Piazzale Loreto come simbolo di vendetta e non di giustizia. Lo dice lui che pure fa parte di una squadra rivale della Roma, di una squadra che per altri scandali è stata punita. E dà una lezione a quei politici che si scoprono garantisti solo quando c'è un amico coinvolto e che si trasformano in forcaioli quando il venticello riguarda gli avversari. Se tutto questo dovesse portare il nostro Paese, tutto il nostro Paese, a voltare pagina e a chiudere la triste pagina dei processi per tesi dovremmo essere grati a quei magistrati di Cremona. Perché è chiaro che su Totti oggi e chissà su chi in futuro non sarà possibile gettare ulteriore fango. Ricadrebbe su chi lo lancia. Inoltre adesso che in ballo non c'è Berlusconi, possiamo sapere perché se voci o millanterie a cui nessuno tra gli investigatori dà peso vengono gettate in pasto all'opinione pubblica? I casi sono due: o si hanno elementi per ritenere una persona coinvolta e allora la si indaga e eventualmente la si processa, oppure la si ignora. La sensazione, l'intercettazione nemmeno trascritta perché non rilevante, non possono avere un peso mediatico sull'opinione pubblica. Non possono uscire o dal proprio animo o dai cassetti dell'ufficio. È ora di voltare pagina veramente, e forse il boomerang lanciato da Cremona potrà andare a buon fine. Basta con le mezze parole, con le indiscrezioni, con le confidenze. I magistrati facciano il loro dovere e parlino con i capi d'accusa e i giudici con le sentenze. Qui, nella patria del diritto, non si impiccano i ladri di cavalli sulla spinta emotiva di una parte dei cittadini. Qui ci vogliono prove. E se non si sono si tace. Vale per Totti o per chiunque altro. Per ora abbiamo tra gli indagati un ex campione e alcune mezze figure. Il resto è solo un gran polverone. Il mondo del calcio vuole fare pulizia? Bene. È l'auspicio di tante gente in tutti i settori della società. Ma senza altri Piazzale Loreto. Chissà se da Cremona non venga una spinta a ripristinare in Italia le regole fondamentali del diritto. Nessuno è colpevole fino a prova contraria.

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