«Voglio quindici minuti pirotecnici»
Ildirettore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, prepara la sua squadra. Il gran giorno è arrivato. Al teatro Capranica di Roma va in scena la «festa per il caro amico Silvio». Oggi alle 10, ingresso libero. Sottotitolo: «Libera adunata dei servi del Cav». Loro - i «servi» reclutati dall'Elefantino, che fa un po' da capitano - sono i direttori dei quotidiani più vicini all'area moderata: il direttore de Il Tempo Mario Sechi, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti (Il Giornale), Maurizio Belpietro (Libero). Avranno «quindici minuti pirotecnici» a testa per fare la festa al Cav. Sarà «un happening, un dibattito sconnesso», assicura Ferrara. Perché? Perché «ce n'è bisogno. C'è bisogno di confusione distruttiva perché nasca qualcosa di passabilmente creativo». Il messaggio è chiaro: è il momento di cambiare tutto. Di consacrare - in modo diretto, primarie incluse - il nuovo leader del Pdl. Leader che c'è già e che non può non essere che lui, Silvio Berlusconi. Il direttore de Il Foglio ha chiamato a rapporto anche le «ministre». La componente «rosa» del governo (Gelmini, Carfagna, Brambilla, Meloni e Polverini) parteciperà alla festa. Ci saranno poi un'intervento «della magica Erinni che ha messo a posto Celentano dicendogli che è sexy (Daniela Santanchè ad "Annozero", ndr)» e alcune testimonianze di sinistra, «di quelle che magari fanno male, magari irritano, ma aiutano a capire», (saranno presenti gli "infiltrati" Piero Sansonetti, Ritanna Armeni e Marina Terragni). L'Elefantino non ha dubbi: «Ci sarà anche il festeggiato». Il Cav ha bisogno di nuova energia e questa non può che venire dai cittadini, dal popolo. Arriverà raggiante. Perché si illudono tutti i gufi che lo danno per finito, per morto. E se invece avessero ragione loro, i gufi, all'Elefantino e gli altri «servi» non resta che un'unica certezza: «Se decideremo di sostituire Berlusconi, dovrà essere una pop star, non un burocrate segnaposto». I gufi si allontanerebbero, affranti. E per i moderati sarebbe una nuova festa.