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Il sogno di Santoro: restare alla Rai

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Il giornalista Michele Santoro in una puntata di Annozero

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Si annuncia memorabile il saluto che Michele Santoro, conduttore del programma Annozero su Raidue, si appresta a dare domani, nell'ultima trasmissione della stagione. Nell'anteprima il conduttore, ovviamente senza dialogo o contraddittorio, dirà un po' tutto quello che gli pare, come è abituato a fare, per salutare i suoi telespettatori. Poi la trasmissione vera e propria, che sarà tutta dedicata ai referendum. Insomma, tra la Rai e Santoro è tutto finito, ma non tra Santoro e la Rai. Dopo l'annuncio della «grande rottura» (con Santoro accade) di ieri, ora, prima del grande saluto, arrivano i ripensamenti e i distinguo. «Non escludo di tornare a collaborare in Rai, è stata una delle cose che ho chiesto», ha detti ieri il conduttore ai microfoni di Agorà, trasmissione di Raitre, in un'intervista a Rosa Melucci in onda questa mattina alle nove. Santoro conferma inoltre di aver trovato un accordo con l'azienda per una buonuscita di 2,3 milioni di euro, poco meno della soglia dei due milioni e mezzo che avrebbe comportato per il direttore generale, Lorenza Lei, un passaggio al consiglio di amministrazione. Certo avviare verso l'uscita uno che fa tanti punti di share ha scatenato più di una critica. Ma la Lady di Ferro, Lorenza Lei, direttore generale Rai, ha ben motivato la sua decisione. Ieri, durante l'incontro con i comitati di redazione delle testate, ha spiegato che si è trattato di una vicenda complessa, che doveva essere chiusa entro un certo termine. Il riferimento, chiaramente, è alla seduta della Cassazione che era prevista per oggi.  I giudici dovevano pronunciarsi sul ricorso Rai dopo le sentenze di primo e secondo grado dei magistrati del lavoro che avevano dato ragione a Santoro circa il suo diritto ad andare in onda sempre in prima serata. Una sentenze che di fatto limitava la libertà di scelta tanto di Santoro quanto della Rai. Insomma La Lei appare determinata nell'imprimere all'azienda un cambiamento di rotta deciso rispetto all'era Masi. Un cambiamento che si farà sentire fortissimo nel comparto nomine. E certamente non solo in quelle «tecniche». Per il momento, un po' per il caso Santoro, un po' per i palinsesti, il pacchetto di nomine che il dg Lei vorrebbe portare in consiglio di amministrazione è congelato. Ma è chiaro che l'intervento sarà profondo e potrebbero saltare tutti e tre i direttori di rete. E Santoro, che farà? Durante l'intervista ad Agorà, sull'ipotesi di un trasloco a La7, ha commentato ironico: «Andate a chiedere a Mentana». Insomma le «trattative avanzate», come le ha definite l'altro giorno lo stesso direttore del TgLa7, forse sono meno avanzate di quello che sembrava. Il primo amore non si scorda mai.

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