Una Lei sistema Santoro
La contesa che sembrava interminabile alla fine è terminata, in maniera un po’ ingloriosa, con quattro righe di comunicato di Mamma Rai che rivelano il carattere di ferro, dietro il sorriso gentile, che sa sfoggiare all’occorrenza il direttore generale Lorenza Lei. Ecco il comunicato: «La Rai e Michele Santoro hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso, da troppo tempo pendente, altrimenti demandato alla sede giudiziaria», recita in burocratese stretto il comunicato, e continua: «Si è ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermata in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale. A tal fine le parti hanno altresì convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione». Che tradotto dal burocratese stretto di cui sopra significa che Michele Santoro, dopo essere stato messo da parte dall'azienda, aver fatto causa ed essere stato rimesso al suo posto dal giudice, a un passo dalla sentenza definitiva della Cassazione (avrebbe dibattuto il caso domani), ecco, arrivati a questo punto Santoro si è trovato davanti una signora Lei. Insomma il conduttore saluta viale Mazzini e se ne va, dopo aver trovato un accordo che, comunque, non può che essere economico e nell'ordine di milioni di euro. Ma di sicuro Santoro, dopo aver mandato in onda la «grande rottura» con la Rai non se ne starà zitto. Il censore della vita pubblica italiana è sulla strada di La7. Ieri sera Enrico Mentana, che ha definito una «bomba» il divorzio, comunque consensuale, tra Santoro e l'azienda di Viale Mazzini, ha detto durante il tg delle venti che le trattative sono in stato «avanzato». Tutto è iniziato ieri mattina, con l'incontro tra il vice direttore generale Rai Antonio Marano, responsabile per l'offerta televisiva, e i direttori di Rai1, Rai2 e Rai3. Sul tavolo i palinsesti autunnali. Secondo i bene informati Liofredi, direttore di Rai2, nel palinsesto Annozero ce lo aveva messo. La «bomba» è scoppiata ieri pomeriggio, un po' sul tardi: nei palinsesti «veri», quelli sotto il braccio del direttore generale Lorenza Lei, Annozero non c'era. Insomma il divorzio era fatto. Lo aveva deciso Lei. La sentenza della Cassazione non è cosa facile da ipotizzare. È certo comunque che Santoro ha fatto una mossa più che comprensibile: ha chiuso con il punto in mano. Se ne va da vincitore, lasciando attaccati alla bacheca gli ascolti dello scorso due giugno: trasmissione più seguita della serata con 5 milioni 773mila telespettatori e un impressionante 23,66 per cento di share. Con quel risultato, quella sera, a Rai2 è andata di lusso: si è aggiudicata la leadership nel prime time con 4 milioni 640mila telespettatori pari al 18,80 di share. Liofredi deve aver stappato lo champagne. Offerto anche dagli «svarioni» di Adriano Celentano che, quel giovedì, ha pontificato su quanto sarebbe bello se gli scienziati lavorassero per realizzare delle tegole-pannello solare. Chicco Testa, dalla platea, gli ha ricordato che lui è nel consiglio di amministrazione di un'azienda che si chiama «Tegola solare», che le tegole-pannello solare le produce da un pezzo. Ma, si sa, alla gente Adriano piace così. Il merito più grande, comunque, va al conduttore Santoro che con quasi tutte le puntate di Annozero ha fatto il pieno ed è stato in testa agli ascolti della serata. Quasi perché, finché c'è stato, Gerry Scotti con «Lo show dei record» l'ha sempre superato. La trasmissione di Gerry proponeva simpatiche performance: l'uomo più grasso del mondo, numeri da circo, la donna barbuta e l'uomo palla-di-cannone. Finchè ci sono stati hanno vinto loro. E questo la dice lunga sugli ascoltatori di Annozero. Comunque, al momento, la navigazione di Santoro sul bastimento di Mamma Rai si interrompe, ma potrebbe proseguire su quello Telecom. Il conduttore avrebbe praticamente già definito l'accordo con La7. In ballo potrebbero esserci una prima serata e due seconde serate. C'è inoltre da tenere in conto che la Rai, salutando Santoro, non avrebbe chiesto alcun patto di non concorrenza per il prossimo futuro. Cosa accadrà potrà dirlo solo lo stesso Santoro (probabilmente lo farà oggi), ma il conduttore potrebbe sbarcare a La7 con tutto Annozero (quale sarà poi il titolo in fondo è un problema secondario) e anche con due «Annizerini» in seconda serata. La «bomba» (ma chissà se di questa storia gliene importa ai tanti giovani che vagano per l'Italia a caccia di lavoro) non poteva che scatenare reazioni discordanti. I pareri sono fondamentalmente di due tipi: ci sono gli indignati (e quelli non mancano mai) e coloro che si domandano il perché di tanto rumore. Nella prima categoria, ovviamente, parecchia sinistra «politically correct». Il più indignato di tutti non poteva che essere Marco Travaglio: «È un bel po' che la Rai ci prova a radere al suolo il programma più visto e redditizio in fatto di approfondimento - ha detto - ce l'hanno fatta ad affondare l'ammiraglia della loro flotta, con grande professionalità e costanza. Se avessero impiegato la stessa forza per migliorare il servizio pubblico, avrebbero fatto meglio». Sull'altro versante il parere di Carlo Giovanardi: Michele Santoro va via dalla Rai? «Non me ne può fregare di meno, oramai erano anni che non faceva più servizio pubblico». Cosa ci riserva il futuro? Una rete, La7, con dentro Enrico Mentana, Gad Lerner, Lilli Gruber e, sembra, Michele Santoro. Chissà se sono disposti a prendersi anche qualcun altro?