Scommesse sulla serie A Nel mirino Lazio e Napoli
Ilciclone ha ormai travolto anche la serie A. Nell'inchiesta sul calcio scommesse potrebbero finire anche la Lazio e il Napoli. A lanciare l'allarme su possibili gare condizionate è stato il bookmaker austriaco «Skysport365», che avrebbe registrato puntate anomale, tanto da dover sospendere le giocate. Una segnalazione che comumnque non vuol dire che siano coinvolte nell'indagine della procura di Cremona le due società di calcio. Proprio per verificare se siano stati commessi o meno illeciti durante le scommesse, nei prossimi giorni il bookmaker consegnerà la documentazione nelle mani dei pm. Secondo quanto sostiene «Skysport365», sarebbero due le gare disputate dalla Lazio e almeno una del Napoli che devono finire all'attenzione della procura. Ma il ciclone giudiziario potrebbe coinvolgere anche altre squadre di serie A. A quanto si apprende Marco Pirani, il dentista travolto dall'inchiesta, durante l'interrogatorio di venerdì scorso davanti al gip avrebbe infatti parlato di tre partite di serie A del campionato appena trascorso: Fiorentina-Roma 2-2 (giocata il 20 marzo 2011), Lecce-Cagliari 3-3 (17 aprile) e Genoa Lecce 4-2 (23 aprile). Dichiarazioni che, se vere, Pirani dovrà ripetere oggi davanti al magistrato. Ma quanti sono i soldi guadagnati della «cricca» del calcio scommesse? E soprattutto, dove li hanno nascosti? L'inchiesta della procura di Cremona in questa fase sta cercando di individuare anche il tesoretto della presunta banda che avrebbe cercato di condizionare le partite di calcio di serie B e Lega Pro. E dai risultati «pilotati», attraverso le scommesse, sarebbe riuscita a mettersi in tasca centiaia e centiaia di migliaia di euro. L'attività degli inquirenti, adesso, andrà avanti soprattutto sul fronte finanziario, proprio per individuare, tra l'altro, i conti correnti dove la presunta organizzazione criminale avrebbe versato le somme di denaro guadagnate attraverso le scommesse. E non è escluso che gli inquirenti stiano già puntando a depositi bancari e cassette di sicurezza che si trovano all'estero. E precisamente in Albania. Il motivo? Tra le persone indagate dai magistrati di Cremona, guidati dal procuratore capo Roberto Di Martino, c'è anche Ismet Mehmeti, nato a Peqin, appunto in Albania, che secondo gli investigatori partiva dall'Italia proprio per andare a scommettere sulle partite di calcio nel Belpaese. «L'albanese, residente a Ravenna, indagato nell'ambito della manipolazione delle partite oggetto delle scommesse - ha scritto il gip di Cremona Guido Salvini nell'ordinanza di custodia cautelare - intratteneva contatti prevalentemente con Giorgio Buffone (direttore generale del Ravenna calcio ndr.) nonché con Marco Pirani (il dentista che davanti al gip ha tirato in ballo le squadre di serie A Roma, Fiorentina, Cagliari, Lecce e Genoa ndr), assumendo il ruolo di referente per quanto riguardava l'effettuazione materiale delle scommesse strettamente collegate alle partite di calcio manipolate dall'organizzazione. Alcune di queste scommesse venivano effettuate direttamente in Albania, nel periodo in cui il cittadino albanese si trovava in patria (fine marzo 2011)». Gli inquirenti devono dunque verificare se le vincite delle scommesse effettuare all'estero siano state poi incassate in conti correnti italiani oppure se siano state occultate in banche estere. In base a quanto accertato dalla procura, inoltre, esisteva un vero e proprio «gruppo di scommettitori di Bologna, di Milano e un altro di Bari, tutti al corrente della preventiva manipolazione delle partite, che generalmente scommettevano tramite internet nei loro luoghi di residenza, se non addirittura all'estero. Vi sono anche personaggi albanesi, che scommettevano in Albania». Gli indagati, per tentare di non essere intercettati quando dovevano organizzare le scommesse illecite, a volte utilizzavano per parlare il sistemano telefonico on line Skype. Quella di ieri, comunque, è stata anche una giornata di interrogatori da parte del gip Salvini. Vincenzo Sommese, l'ex capitano dell'Ascoli coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse, ha infatti risposto alle domande del giudice facendo «delle ammissioni», come ha spiegato il legale del giocatore Enrico Calabrese. L'avvocato ha spiegato che non sono state nominate partite di serie A. Ieri è stato interrogato anche Vittorio Micolucci, giocatore dell'Ascoli. Mentre la procura di Cremona va avanti con le indagini, ecco spuntare una seconda inchiesta dei magistrati di Napoli, che hanno ipotizzato il reato di frode sportiva. Gli inquirenti partenopei indagano su denaro e scommesse on line, dove c'è chi piazzava, attraverso decine di prestanomi, puntate altissime negli ultimi minuti di recupero di una partita, vincendo sulla squadra in rimonta.