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Quei 23 milioni puntati sulla gara col Padova

Il centrocampista dell'Atalanta Cristiano Doni

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Tre partite «combinate», 23 milioni di euro giocati su una sola di queste, il nome di Cristiano Doni sulla bocca di molti degli arrestati: le carte dell'inchiesta sul calcioscommesse sono piene di riferimenti all'Atalanta e le conferme dagli interrogatori di garanzia sembrerebbero aggravare la posizione della squadra bergamasca appena promossa in A.   Ascoli-Atalanta 12.3.2011 È la prima delle tre partite incriminate e vede protagonista il ds del Ravenna, Giorgio Buffone. «Sfruttava le sue conoscenze - scrive il gip Salvini nell'ordinanza - con altre società sportive o con alcuni giocatori impegnati nelle partite da manipolare. In particolare manteneva contatti con Nicola Santoni perchè contattasse Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, ai fini della manipolazione della partita». Per quell'incontro ha un ruolo importante anche il giocatore dell'Ascoli Vittorio Micolucci (ai domiciliari): è una «pedina stabile - secondo il Gip - del sodalizio, manifestando la sua disponibilità ad influenzare il risultato delle partite dell'Ascoli», in particolare Livorno-Ascoli e, appunto, Ascoli-Atalanta. Micolicci viene intercettato il giorno prima della partita, mentre parla con Marco Pirani (altro degli arrestati) chiedendo quanto gli spetta per l'accordo. Pirani: «Allora tutto come gli accordi...i secondi che abbiamo preso ieri...te me capisci al volo». Micolucci: «sì sì, ok»... Micolucci: ...«certo certo... senti eh quanto verrebbe all'incirca» Pirani: «ventuno, ventidue». Micolucci: «ah per me?» Pirani: «per te quello che mi hai detto ieri...una quindicina». Micolucci: «Ah ok...perfetto va bene». Atalanta-Piacenza 19.3.2011 La partita finisce 3-0 per i bergamaschi e il risultato coincide con le scommesse della «cricca» (che aveva giocato l'over). Ecco cosa scrive il gip: «Gianfranco Parlato prendeva contatti con il capitano dell'Atalanta Doni» mentre «Marco Paoloni prendeva contatti con Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza, informando Erodiani che riferiva al Parlato della disponibilità di questi e di altri giocatori». Nella vicenda entrano anche l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista e Beppe Signori. Tanto che, è scritto nell'ordinanza, «Bellavista, Erodiani e Signori si incontravano a Bologna il 15 marzo» per concordare le cifre. Alla fine Signori «metteva a disposizione 60 mila euro». A quel punto, «Parlato dava disposizioni a Gervasoni affinchè, in occasione della partita, andasse incontro a Cristiano Doni a stringergli la mano a suggello dell'accordo». Padova-Atalanta 26.3.2011 Anche in questo caso il gruppo scommette sul risultato che poi alla fine si verificherà (1-1). Ed Erodiani «conferma a Parlato - scrive Salvini - l'accordo tra le due società, circostanza appresa da un "uomo di Doni", che avrebbe scommesso 10 mila euro per conto di quest'ultimo». Su questa partita si concentrano però scommesse per ben 23 milioni di euro, giocati sui siti asiatici: la circostanza emerge da una telefonata tra Bellavista ed Erodiani. Bellavista: «su Padova-Atalanta sono stati giocati in Asia 23 milioni di euro». Erodiani: «veramente?» Bellavista: «sì..in Asia...allora se lo senti questo qua...appena lo senti gli devi dire che la quota è bassa quindi non so quanto poi riescono a dare gli zingari eh».  Il personaggio importante e la serie A L'11 marzo 2011 in una telefonata, Mauro Bressan e Bellavista, scrive Salvini, «conversano su altri eventi sportivi di serie A in cui i cosiddetti Zingari offrivano inizialmente 400 mila euro, poi da loro abbassati a 300 mila. Nel corso della conversazione i due facevano riferimento ad un personaggio importante che con loro aveva già lavorato per alcune partite di serie A combinate». Un altro riferimento è in un'informativa della squadra mobile sull'ex capitano del Bari Bellavista. «Emerge - è scritto - quale appartenente ad una non identificata organizzazione» dedita alla manipolazione degli incontro e lui è «solo l'intermediario di una terza persona, allo stato non identificata, appartenente al gruppo di finanziatori che dispongono di interessanti capitali da investire». La Mobile riporta anche una conversazione con un personaggio non identificato in cui quest'ultimo «viene informato che la possibilità della manipolazione del risultato è strettamente collegata alla consegna del denaro». E sempre Bellavista, in una telefonata con il solito Erodiani del 20 marzo, dice: «io faccio una cosa per esempio...con uno del Bari...». Mentre al suo amico Daledo «chiedeva le quote ufficiali sulle vincite della partita Inter-Lecce e nella circostanza - annotano gli investigatori - gli comunicava che questi ultimi erano soliti vendere le partite, in quanto già con il Brescia avevano raggiunto l'accordo».  

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