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«Silvio deve rifondare il partito»

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.I sintomi del malessere del nostro elettorato erano evidenti da tempo e nessuno ha fatto alcunché per comprenderli. Gli elettori ci hanno detto chiaramente che il feeling tra loro e il Pdl non è più quello del 2008. È arrivato il momento che Berlusconi divida in modo più equilibrato il suo tempo tra governo e partito, magari affidando la gestione di quest'ultimo ad un suo uomo di fiducia come il ministro Angelino Alfano. Al tempo stesso è ora che il presidente attui una vera rivoluzione nel Pdl. Anzi, per usare un termine ancora più forte, lo deve rifondare». Enrico La Loggia, presidente della commisione bicamerale sul Federalismo, è un fiume in piena. Proprio lui che sfoggia con onore la tessera numero 6 di Forza Italia sprona il Cav a tornare in campo: «Nel 1994 la rivoluzione liberale di Berlusconi aveva conquistato il Paese e oggi bisogna fare in modo che quel sogno trovi compimento. Un obbiettivo che si raggiungerà solo attraverso il rilancio dell'attività riformatrice del governo. In primis mettendo mano al fisco, poi alle istituzioni e infine, ma non per ultimo, riformando la giustizia». Presidente La Loggia, il tempo per fare queste cose non è mancato al Pdl e gli elettori lo hanno capito. «Guardi, la riforma istituzionale l'avevamo fatta nel 2005 ma poi venne bocciata dal referendum mentre, per la riforma fiscale, non dobbiamo dimenticarci che Berlusconi ha dovuto affrontare con i suoi governi due dei periodi più critici degli ultimi 10 anni: la crisi del 2001 conseguente agli attacchi terroristici di New York e quella attuale frutto delle difficoltà del sistema bancario e finanziario mondiale. Una crisi, questa, che in Italia, grazie a Tremonti, siamo riusciti ad arginare. Ora però è arrivato il momento di farla costi quel che costi. Per questo bisogna che Berlusconi prenda in mano la guida dell'economia. Comprendo le resistenze di Tremonti ma la guida della politica economica la deve assumere il premier sostenuto da un Tremonti che lo aiuterà a trovare le soluzioni tecniche». Mi vuole dire che Tremonti è stato d'intralcio per Berlusconi? «Non è stato d'intralcio. Fino ad ora ha fatto bene, ora però serve dell'altro. Dopo aver tenuto i conti in ordine bisogna partire con la fase dello sviluppo. E in quest'ambito, per esempio, deve partire il Piano per il Sud». Ma per rifondare il Pdl cosa dovrebbe fare il premier? «Due cose: si scelga venti persone di sua fiducia che siano punti di riferimento nelle regioni del nostro Paese e promotori del Pdl tra la gente. E proprio loro dovrebbero sollecitare i cittadini a scegliersi la propria classe dirigente. Bisogna infatti pensare a un modello di partito federale perché il legame tra partito e territorio è essenziale per ritrovare il nostro elettorato. La seconda cosa che dovrebbe fare è mettere fine a cene, raccolta di firme e correnti. Tutti devono riconoscersi in Berlusconi e fino a quando è lui a non decidere di lasciare tutti dobbiamo sostenerlo».

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