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Nel Lazio il centrodestra regge e vince i derby con la Polverini

Renata Polverini

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Un segnale di vita, debole ma in controtendenza, c'è: nel Lazio il Pdl tiene e vince la sfida interna contro la governatrice Polverini. Quella più temuta, quella che, tutti sapevano, avrebbe significato un cambio di rotta nel partito, nei rapporti e nel governo con la presidente del Lazio eletta, ricordiamo, con il centrodestra e che, con la lista «Città Nuove» si è ritrovata a «duellare» proprio contro i candidati del Pdl. Un atto di «guerra» che ha segnato ulteriori fratture, finito però due a zero per il partito. Un risultato non solo importante ma utile a far ripartire una Regione finora a doppia velocità. La giunta guidata dalla Polverini, generosa di proposte di legge e atti decisivi per l'amministrazione da una parte; un consiglio bloccato, dove lo scarso, o assente, rapporto con la governatrice si faceva "scontare" con la lentezza delle attività di commissioni e aula. Un braccio di ferro che ha "regalato" un anno e mezzo di vita in più alla gestione di centrosinistra in tutte le aziende chiave della Regione, dalla sanità ai trasporti. E che ha fatto perdere proprio ieri tre comuni, andati al centrosinistra. Ora, finita la prova di forza si può ricominciare. Lo sa bene la Polverini, che ha iniziato ancora ad urne aperte un giro di "consultazioni" con gli esponenti della maggioranza alla Pisana. A partire dal presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese che ha smorzato le polemiche del fine settimana sul passaggio del consigliere Andrea Bernaudo dalla Lista Polverini al Pdl e del "congelamento" dell'altro consigliere, Giuseppe Melpignano. «L'incontro è andato bene - ha commentato Abbruzzese - condivido l'appello della presidente alla coesione e all'unità. È chiaro che ci sono state delle frizioni, fisiologiche in campagna elettorale. Ora, dobbiamo rimetterci a lavorare su argomenti importanti come il piano casa e il piano rifiuti». Poco dopo lo stesso Abbruzzese revoca la riunione del consiglio prevista per domani. Prima di riprendere i lavori occorre ricomporre un quadro che sembrava rotto e invece è solo incrinato. Un discorso che vale anche per la Polverini: nello scontro diretto con il Pdl ha perso ma con la sua lista è riuscita a portare due candidati alla soglia dell'elezione con oltre il 40% dei consensi. «Dove c'è stata contrapposizione, a Sora e Terracina, unici due comuni dove il centrodestra vince rispetto ai 6 comuni andati al ballottaggio - dice la Polverini - non c'è stato danno se non per la sinistra che è scomparsa dalla scena. Serve riflettere, piuttosto sul calo dell'affluenza». È poi il ministro Giorgia Meloni (suo il candidato vincente di Terracina) a dare la lettura più sincera: «Il governo della Regione non è mai stato messo in discussione. I risultati sono un messaggio per il Pdl: dove mettiamo in campo persone radicate sul territorio, umili e giovani, i risultati sono ottimi. Nel Pdl ci sono valide energie. Basta metterle in campo».

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