Il Duomo si tinge d'arancione
È scoppiato un applauso fragoroso all'arrivo di Giuliano Pisapia sul palco di piazza Duomo allestito per festeggiare la sua vittoria alle comunali. È stato Claudio Bisio ad annunciare il sindaco di Milano alle persone presenti nella piazza ormai gremita, tanto che gli organizzatori parlano di almeno 100 mila persone presenti. "Grazie è la prima parola che mi viene a mente: dieci, cento, mille volte grazie": questo ha voluto dire il nuovo sindaco di Milano a chi è venuto a festeggiarlo in piazza Duomo. "Non lasciatemi solo - ha detto Pisapia - perchè abbiamo scoperto che insieme siamo fortissimi. Sarò il vostro sindaco, sarò il nostro sindaco". Pisapia ha ripercorso le tappe che lo hanno portato alla vittoria, iniziate con la candidatura alle Primarie, e lo ha paragonato alla "marcia del sale", quella fatta in India dal Mahatma Gandhi aggiungendo che "siamo diventati di più giorno dopo giorno". "Abbiamo sconfitto un esercito - ha aggiunto - con pochi soldi e tanta passione. Cambieremo il destino di Milano e il suo sarà un grande futuro". ARTISTI IN CAMPO Anche il cantante Vinicio Capossela è arrivato a sorpresa sul palco di Piazza Duomo a Milano per festeggiare. Il cantautore si è esibito con una canzone in cui il nome Giuliano Pisapia è stato ripetuto come un mantra e poi ha salutato la piazza gremita come in rarissime occasioni con una battuta: "Da domani cambio residenza per votare a Milano". Sulla piattaforma allestita in Piazza Duomo si stanno alternando dalle 20 musicisti e artisti di primissimo piano: Lella Costa, Claudio Bisio, Serena Dandini, Geppi Cucciari, Massimo Cirri e ciascuno ha dato un proprio contributo a una kermesse davvero recitata all'impronta. Sul palco sono saliti per un breve saluto anche i due sindaci di Genova e Torino, Marta Vincenzi e Piero Fassino e Adelfo Cervi, figlio di uno dei sette fratelli Cervi che ha infiammato la piazza con un discorso incentrato sui valori partigiani. UMBERTO ECO SUL PALCO La piazza si è tinta di arancio, il colore scelto da Pisapia per la sua campagna elettorale: palloncini, magliette, sciarpe e pantaloni arancio hanno colorato il centro di Milano e il sagrato già scelto anche per i due grandi concerti evento organizzati durante la campagna elettorale dallo staff di Pisapia e che hanno visto la partecipazione fino a 70mila persone. Sul palco, prima dell'intervento finale di Giuliano Pisapia, impegnato a rilasciare interviste ai vari canali televisivi, oltre che a fare i conti con una forte emozione per la vittoria, si sono susseguiti esponenti della cultura, dell'economia, politici e comici. Nichi Vendola non ha voluto mancare all'appuntamento, dopotutto Pisapia è una 'creatura' di Vendola, che ha vinto le primarie come candidato di Sel, surclassando Stefano Boeri, nome forte del pd. Anche Susanna Camusso ha portato il suo sostegno al neo sindaco. E poi Umberto Eco, soddisfatto perché finalmente ritrova "la Milano di un tempo". Sul palco - davanti a un pubblico che in alcuni momenti è letteralmente andato in delirio - tra gli altri sono saliti Antonio Cornacchione, Paolo Rossi, Lella Costa, già presenti al concerto di venerdì scorso, così come Claudio Bisio, oltre che Flavio Oreglio e il radicale Marco Cappato. SATIRA E PARTIGIANI La festa in piazza è stata un'occasione per ricordare ai milanesi che il prossimo 12-13 giugno si voterà per i referendum, tra i quali i due ambientali: temi cari a Giuliano Pisapia che ha subordinato l'eliminazione dell'ecopass proprio all'esito di questi quesiti referendari. Numerose le stoccate da parte dei comici - ma non solo - al governo e soprattutto a Silvio Berlusconi. "Abbiamo tolto al presidente del consiglio il certificato di sana e robusta costituzione", ha detto Eco fra le risate e gli applausi della gente in festa. "Berlusconi è stato operato a una mano - ha rincarato Dario Vergassola - è il primo problema che gli dà la sinistra". E ancora: "Berlusconi ha detto che non si dimette, piuttosto vado con una minorenne" un riferimento al caso Ruby, che riprende proprio domani al Tribunale di Milano. Sul palco è intervenuto anche Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi, l'associazione partigiani, accolto dal canto di "Bella ciao" intonato dalla piazza. Smuraglia ha portato il suo contributo a una serata di festa che Milano attendeva da 20anni. "L'Anpi - ha detto - ha chiesto ai candidati che non ci fosse più alcuna tolleranza verso i fascisti. Pisapia ha risposto impegnandosi perché Milano torni ad essere quella che è stata il 25 aprile del 1945. La città della Liberazione e dell'antifascismo". Parole di gioia che, per Smuraglia, valgono non solo per Milano: "Stiamo festeggiando - ha detto - un momento storico che aspettavamo da tempo ma non solo a Milano, anche a Napoli. Il vento - ha concluso - sta davvero cambiando".