Amministrative superstar al ricevimento per la Festa della Repubblica
Giardini del Quirinale, tradizionale ricevimento della Repubblica del 2 giugno: il vero convitato di pietra è "la batosta" del voto amministrativo. Ci sono ospiti di mezzo mondo a dare spessore internazionale a questa speciale edizione della Festa della Repubblica, ma l'argomento è uno solo. Una fila disordinata e sorridente attende Silvio Berlusconi. Poco distante un' altra fila, più composta, rende omaggio a Giorgio Napolitano. Saluti, sorrisi, brevi scambi di battute. Ma i più raggianti sono loro che assaporano la vittoria, Pierluigi Bersani, Piero Fassino, Massimo D'Alema, Enrico Franceschini, Romano Prodi Valter Veltroni, il sindaco di Firenze Matteo Renzi. L'opposizione è al gran completo, stringono mani, ridono, scherzano, ironizzano senza pietà. "Ragazzi che goduria vedere le facce del centrodestra questa sera..." confida Franceschini a un gruppo di amici. Mentre manager, politici, grand commis si presentano al premier e a Napolitano accompagnati dalle signore. Berlusconi dispensa baci, galanteria, complimenti, battute. In un' atmosfera, all'apparenza di relax. Anche se non è così. C'è la banda dei carabinieri che esegue melodie della musica classica e leggera; ci sono gli stand con addobbi tricolore e la tradizione gastronomica italiana; ma al ricevimento non si parla d' altro. Si formano come di consueto capannelli, tra gli ospiti Pierluigi Bersani raggiante: "Come va"? gli chiedono. "Una favola" risponde, il segretario del Pd. Poi ecco un conciliabolo prima con Franceschini e poi con il neo sindaco di Torino Piero Fassino. E ancora pacche sulle spalle con Romano Prodi. Cambio scena. Dal lato opposto ecco il presidente dell' Economia Giulio Tremonti, all'inizio del ricevimento si metterà in disparte vicino a uno dei gazebi, dove viene servito il buffet. Più tardi una chiacchera con il presidente di Confidustria Emma Marcegaglia. Ma al centro dei giardini il più rilassato appare il ministro della Giustizia Angelino Alfano, quello che stringe più mani, sorride, conversa. A lungo anche con il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, stretta in un tubino nero, gambe nude issate su tacchi al di là di qualsiasi legge delle gravità. Il ministro della Giustizia scherza poi con il presidente dell'Anm, Luca Palamara: "dovremmo organizzare una partita di calcio tra la nazionale dei parlamentari e quella dei magistrati. Così facciamo come il film in fuga per la vittoria..." Davanti alla coffee house, dove il presidente della Repubblica Napolitano ha ricevuto gli ospiti, si incrociano esponenti del governo con leader dell'opposizione, mentre il premier non si sottrae alle domande dei giornalisti. Berlusconi non smette mai di sorridere. E Italo Bocchino a un'ospite "lo vedi il tuo presidente è felice come uno che sta sotto un treno". Attraversa i vialetti curati della terrazza affacciata su Roma, il premier praticamente rimane tutto il tempo bloccato nello stesso identico punto dove è arrivato. Un lungo show, una battuta per tutti. "Abbiamo subito un gol, è vero, ma siamo ancora quattro a uno, perché avevamo vinto le Politiche, le Regionali, le Europee e le precedenti Amministrative. E abbiamo ancora due anni di gioco". Il premier si dice sereno dopo una sconfitta prevista, ribadisce che dispone della maggioranza per fare le riforme, rivela che con Mara Carfagna a Napoli si sarebbe vinto - "ma non volevamo consegnarla alla camorra" e sottolinea che in cima alle priorità del governo c'è la riforma del fisco. E Se Giulio Tremonti non aprisse i cordoni della borsa? "Li faremo aprire", assicura. Quindi aggiunge "non è Tremonti che decide. Lui propone". I giornalisti chiedono al ministro di commentare la frase ma Tremonti risponde con un secco no comment. Poco più in là, ecco un altro gruppetto: il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupo e il leader Udc Pier Ferdinando Casini: "torna con noi" scherza La Russa. E Casini replica ironizzando "certo come no adesso subito...". C'è Anna Finocchiaro capogruppo del Pd a Palazzo Madama che alle domade dei cronisti di commentare i risultati replica con un sorriso: "Sono una ragazza di buon cuore, indulgente". Mentre Massimo D'Alema a chi gli faceva notare come il premier avesse detto che i risultati di ieri erano dovuti a un errore di comunicazione risponde secco: "evidentemente non gli hanno comunicato i risultati. Forse è il caso che qualcuno lo faccia...". Il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, risponde a un ospite "per quanto mi riguarda, tutto ho visto nella vita". Il mondo della politica al gran completo dai presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, il sottosegretario Gianni Letta e numerosi ministri tra cui Mara Carfagna con il fidanzato Mezzaroma e il sottosegretario Paolo Bonaiuti, e il ministro Roberto Maroni Maroni. Per la maggioranza, tra gli altri, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Rappresentato anche il mondo del lavoro con la segretaria della Cgil Susanna Camusso e quello dello spettacolo con gli attori, insieme a molti altri, Pier Francesco Favino e Rocco Papaleo, Giancarlo Giannini, Lina Sastri, Paola Cortellesi, Giuliano Gemma, Milena Vukotic. e il mondo della Finanza con il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, John Elkann con il padre Alain. Nutrito anche il mondo dell'informazione, con i direttori di quotdiani e tg.