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Centoventi parlamentari con il vizio dello scambismo

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In3 anni i deputati «scambisti» sono stati ben 120, 34 al Senato e 87 alla Camera, mentre alla fine della legislatura 2001-2006 erano stati 103. Un numero talmente alto che Futuro e Libertà – che pure ha contribuito con la sua nascita a un bel numero di «avanti e indietro» – a marzo aveva chiesto di istituire una commissione d'inchiesta «su eventuali fenomeni di distorsione dell'attività di membri del Parlamento attraverso condizionamenti di varia natura». Facendo due conti si scopre che a palazzo Madama i cambi di casacca sono il 10,79 per cento del numero totale dei senatori mentre a Montecitorio sono il 13,81 per cento. E non sono mancati casi eclatanti e paradossali. Come ad esempio il deputato Paolo Guzzanti, che vanta ben 4 cambi di casacca ed è alla fine approdato al gruppo dei Responsabili. «Silvio è come Kim Il Sung, lascio il Pdl», aveva detto la terzultima volta, e al grido: «È una mignottocrazia», era passato dal Pdl al Partito Liberale. Poi è entrato nel terzo polo e infine è tornato nella maggioranza. Un altro abbastanza «vivace» nei trasferimenti è stato Roberto Rosso. Dal Pdl era uscito per passare con Futuro e Libertà, annunciando orgogliosamente che: «Questa legge elettorale ci ha fatto diventare maggiordomi, voglio togliere voti al Pdl: passo con Fini». Poi, però, hanno prevalso gli affetti: «Rientro in maggioranza perché Berlusconi mi vuole bene, tanto bene, poi mio prozio è San Giovanni Bosco e si sa che Berlusconi è un salesiano fervente», si è giustificato. Abbastanza «mobile» anche la senatrice Adriana Poli Bortone, la quale partita dalla casella del Popolo della libertà si è poi spostata al Gruppo Misto, poi è finita nell'Udc e infine è tornata nella maggioranza, nel gruppo formato a marzo di Coesione Nazionale. Sempre a palazzo Madama il senatore Francesco Pontone si è spostato dal Pdl a Futuro e Libertà ma dopo una serie di vicissitudini personali è tornato nel partito di Berlusconi. Trasferimenti, però, non sono mancati neanche nel centro sinistra: celebre quelli di Antonio Scilipoti, dall'Italia dei Valori ai Responsabili e di Massimo Calearo, dal Pd, all'Api e poi infine, anche lui, ai Responsabili. Il Pd al Senato ha invece perso Maurizio Fistarol e Claudio Gustavino, passati al gruppo Misto per poi approdare al Terzo Polo, nell'Udc.

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