Ballottaggi, urne aperte oggi e domani
Settemila seggi hanno riaperto i battenti. Il tanto atteso turno di ballottaggio dal quale dovrà uscire il nome dei sindaci di 88 comuni e quello dei presidenti di sei amministrazioni provinciali prende ufficialmente il via questa mattina. Una maratona elettorale che durerà dalle 8 alle 22 di oggi e proseguirà domani dalle 7 alle 15. Ventidue ore in tutto durante le quali 6.605.806 elettori sono invitati a ritornare alle urne. E proprio la maggior parte di questi saranno i protagonisti degli scontri più delicati del secondo turno elettorale. Infatti, oltre alle sei Province (Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria) anche 13 Comuni capoluogo dovranno decidere chi li governerà per i prossimi cinque anni. Questo accadrà a Novara, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias, ma, tra le sfide che fanno stare col fiato sospeso, svettano quelle di Milano e Napoli. A Milano lo scontro è tra il sindaco uscente Letizia Moratti, che al primo turno si è fermata al 41,58% dei voti e l'avvocato Giuliano Pisapia forte del 48,04% delle preferenze ottenute. Un distacco di ben 6 punti percentuali che ora, a campagna elettorale finita, inizia a far crescere nel centrodestra milanese il timore di perdere la città dove sono nati Forza Italia e il Pdl, dove vota il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e che, per la Lega, è un simbolo. Situazione opposta invece quella del centrosinistra che, nonostante le scaramanzie, inizia a pensare veramente di poter vincere. Un'ipotesi che, se succedesse, certificherebbe un vero miracolo compiuto da Pisapia il quale, nonostante sia stato accusato dal centrodestra di essere un estremista di sinistra, potrebbe presto fregiarsi di essere colui che, per la prima volta nella storia della cosidetta seconda Repubblica, porta il centrosinistra alla guida della città. Determinanti nella competizione meneghina saranno i voti ottenuti dal Terzo Polo e dai Grillini. Il Terzo Polo, che aveva come candidato Mafredi Palmeri, non si è schierato ma personalità come Bruno Tabacci, hanno detto chiaro che daranno il voto a Pisapia. Nessun apparentamento neppure da parte dei Grillini ma Mattia Calise, candidato sindaco per il Movimento 5Stelle, ha dichiarato che i suoi elettori non voteranno «sicuramente» la Moratti. L'altra battaglia che sta attirando su di sé le attenzioni del mondo politico è quella che si sta giocando a Napoli dove il candidato di centrodestra Gianni Lettieri, col 38,52% delle preferenze al primo turno deve fare i conti con Luigi De Magistris, candidato dall'Idv, che ha ottenuto il 27,50% dei voti due settimane fa. Se le sono dette di tutti i colori. Dall'inizio, alla fine. Le strette di mano non sono mancate, ma solo perché i fotografi le chiedevano. Del resto la posta in gioco è alta: Napoli. E non solo. C'è da tirare le somme: di un'eredità di oltre vent'anni di centrosinistra e di progetti e promesse del centrodestra che, dopo aver conquistato Regione e Provincia, mira a fare tris. Una sfida dagli esiti niente affatto scontati ma che ieri, nel primo giorno di silenzio elettorale, ha permesso ai due candidati di concedersi una meritata pausa. Da una parte de Magistris che ha deciso di iniziare la sua ultima giornata da candidato prendendo un caffè nel suo quartiere Vomero e continuando poi con un pranzo con sua moglie e i suoi due figli e concludendola con una cena tra amici a Borgo marinari. Famiglia e un pò di lavoro anche per Lettieri. In mattinata passeggiata con i collaboratori e incontri con il suo staff, mentre anche per lui la cena è stata organizzata con gli amici. Una giornata vissuta in tranquillità per entrambi e, a sentire i commenti dei loro fedelissimi, sono tutti e due sicuri di uscire vincitori dal turno di ballottaggio. Logicamente così non potrà essere e allora ecco che i due sfidanti hanno siglato una promessa: chiunque sarà sindaco, con il capo dell'opposizione sarà corretto. E chissà forse solo allora la stretta di mano ci sarà. E non a favore dei fotografi. Occhi puntati intanto anche sulla Sicilia. Infatti oggi e domani si voterà per il primo turno in 27 comuni siciliani. I candidati sono 4.775, di cui solo 951 donne, e si presentano al giudizio di 397.001 elettori. Unico capoluogo coinvolto è Ragusa (61.711 elettori), mentre in provincia di Enna non si vota in alcun Comune. Gli elettori dovranno scegliere 505 consiglieri comunali oltre ai sindaci: per la carica si presentano in 102.