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Affluenza in calo Milano tiene. Giù Napoli

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GianniDi Capua Affluenza in forte calo, almeno in questa prima giornata di ballottaggi in corso in 88 comuni e 6 province e che riguardano complessivamente 6,6 milioni di italiani. Alle ore 22 aveva votato, per le comunali, il 43,46% degli aventi diritto. Alla stessa ora, al primo turno, aveva votato il 49,67%. Il calo dei votanti è stato quindi di oltre 6 punti percentuali. Per le provinciali il calo è stato ancora più marcato: è andato alle urne il 30,95%, con quasi 12 punti percentuali in meno rispetto al turno di due settimane fa quando a votare era andato, alla stessa ora, il 42,74%. In Sicilia, dove si è votato al primo turno per l0elezione di 27 sindaci, alle 22 aveva votato il 52,59%. A questo quadro generale ci sono però delle eccezioni: la prima è costituita da Milano dove l'affluenza per l'elezione del sindaco non ha fatto segnare particolari differenze rispetto al primo turno (è stata dal 53,19% mentre era stata del 53,56% il 15 maggio scorso). In controtendenza c'è poi Trieste dove i votanti sono stati addirittura di più del primo turno (alle 22 il 35,28% mentre due settimane fa erano stati il 32,59%). Forte è stato invece il calo dei votanti a Napoli, pari a oltre 11 punti percentuali. I milanesi hanno scelto di andare a votare appena aperti i seggi per il ballottaggio tra la Moratti e Pisapia, per poi andare fuori città. L'affluenza alle urne è stata subito molto alta (più 2,58%) rispetto al primo turno, in controtendenza sul dato nazionale che, invece, ha fatto registrare un calo. Il dato, nel corso della giornata, è però rientrato e alle 19 l'affluenza al voto ha fatto segnare il 39,08% contro il 39,90% della stessa ora del primo turno. La tendenza al leggero calo è stata confermata anche dal dato delle 22 sceso al 53,19% dal 53,56% fatto segnare domenica 15 maggio. Entrambi i candidati sono andati a votare in mattinata, mentre Berlusconi si è presentato al seggio di via Scrosati alle 20. Bossi voterà oggi. il presidente del Consiglio non ha parlato di politica: «Sono in silenzio stampa come è logico che sia». Poi ha incontrato un gruppo di giovani del Pdl per poi lasciare la scuola dove ha votato tra applausi e fischi.

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