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L'Agcom al Tg3: spazio al centrodestra

Il direttore Bianca Berlinguer nello studio del Tg3

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Un richiamo al Tg3 a dare spazio, entro domani, ad un esponente dello schieramento opposto a quello del leader Idv Antonio Di Pietro, in relazione all'intervista trasmessa il 20 maggio scorso sui temi del ballottaggio di Napoli. È quanto deciso a maggioranza dalla Commissione servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dopo l'esame degli esposti presentati all'Agcom.   BERLINGUER ACCOGLIE IL RICHIAMO "Si tratta di un richiamo che sembra rispondere in primo luogo a esigenze di equilibrio politico, teso a dimostrare una sorta di par condicio nelle violazioni e di conseguenza nelle sanzioni, pur se significativamente diversificate - afferma il direttore del Tg3, Bianca Berlinguer - Al Tg3 viene rimproverata un'intervista ad Antonio Di Pietro trasmessa mentre quasi tutte le altre televisioni ospitavano un soliloquio di Silvio Berlusconi, ma si dimentica che in quella settimana, nei giorni precedenti, nella stessa collocazione, al Tg delle 19, con una durata pressoché uguale erano stati intervistati due esponenti del centrodestra. Accolgo comunque l'invito dell'Agcom - conclude il direttore - perché riconosco l'autorità e la funzione preziosa di questo organismo e stasera intervistiamo il senatore Gaetano Quagliariello autorevole esponente del Pdl, collegato con noi da Napoli". Inoltre, la Commissione, alla luce dei dati del monitoraggio radiotelevisivo nella settimana 15-21 maggio, ha invitato Studio Aperto (Italia 1) ha attenersi fino alla fine della campagna elettorale ad un rigoroso equilibrio dell'informazione.   BUTTI: VIOLAZIONE SISTEMATICA "Il richiamo formulato dall'Agcom al Tg3 è la prova che il Pdl non ha preso, come diceva la sinistra, lucciole per lanterne". Lo ha sottolineato Alessio Butti, capogruppo Pdl in Commissione di Vigilanza Rai, che ha aggiunto: "Certo, ci aspettavamo maggiore autonomia e coraggio dall'Autorità e riteniamo assolutamente condivisibile la richiesta formulata da quattro commissari circa l'apertura di un'istruttoria, alla luce della sistematica violazione della par condicio e dell'equilibrio operata dal Tg3". Butti ha annunciato, quindi, che il Pdl presenterà "un nuovo esposto all'Agcom dopo i servizi indecenti e scandalosi andati in onda ieri, durante il Tg3 delle 19, su Milano e Napoli, per i quali abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni". "Segnaliamo anche - ha aggiunto - la faziosità del servizio di oggi durante l'edizione delle 14,20 in cui si ricorre all'espediente di Facebook e di presunti fan scontenti che Gigi D'Alessio osi cantare per la Moratti e per Lettieri, mentre si beatificano Elio e le Storie Tese, Silvestri e coloro che cantano per Pisapia. Un espediente francamente patetico". I senatori del Pdl, Achille Totaro ed Enzo Fasano, componenti della Commissione di Vigilanza sulla Rai, hanno diffuso una nota in serata. "Ora l'Agcom ha forse la rogna? Il buffetto alla Berlinguer - scrivono - nonostante sia poco rispetto alle gravi lesioni ai principi del pluralismo e della democrazia di cui la 'zarina rossa' di Saxa Rubra si rende puntualmente responsabile, violando le più elementari regole di pluralismo, mostra tutta l'insofferenza della sinistra che ora censura l'Agcom che aveva santificato nei giorni scorsi". NOTIFICATE LE SANZIONI Sono state notificate oggi, intanto, a Rai e Mediaset le sanzioni di diverso importo che nei giorni scorsi la Commissione prodotti e servizi dell'Agcom aveva adottato, a maggioranza (quattro a favore e uno contrario), nei confronti del Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto per violazione delle norme sulla par condicio. Le sanzioni sono di 258mila euro a testa per Tg1 e Tg4, in quanto ritenuti recidivi sulla violazione, mentre sono di 100mila euro a testa per Tg2, Tg5 e Studio Aperto. Mediaset aveva annunciato da subito il ricorso al Tar del Lazio contro le sanzioni, e la Rai farà anch'essa ricorso, a quanto si sa. L'Agcom ha anche reso pubbliche le motivazioni delle sanzioni irrogate a Rai e Mediaset per le interviste di venerdì scorso nella fascia di "prime time" al presidente del Consiglio Berlusconi. Viene rilevato, dal monitoraggio d'ufficio dell'Autorità, che le interviste in questione, "diffuse in serrata sequenza", hanno tutte per contenuto solo "l'espressione di opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale per i turni di ballottaggio che si terranno a Milano e a Napoli il 29 e 30 maggio e risultano omologhe per le modalità di esposizione mediatica, anche per quanto concerne l'esposizione del simbolo del partito Pdl alle spalle dell'intervistato". Viene quindi considerato che la disciplina dell'informazione nei periodi elettorali è stabilita dall'articolo 5 della legge n. 28 del 2000 (quella della par condicio, ndr), a norma del quale "nei programmi di informazione deve essere garantita la parità di trattamento, l'obiettività, la completezza e l'imparzialità dell'informazione ed un comportamento corretto ed imparziale nella gestione dei programmi medesimi così da non esercitare, anche in forma surrettizia, influenza sulle libere scelte degli elettori".  

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