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Elezioni, Berlusconi attacca: "Sbagliati i candidati"

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Silvio Berlusconi

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E alla fine fu autocritica. Autocritica alla Berlusconi, è ovvio. Ma comunque il Cavaliere ammette che in questa campagna elettorale sono stati commessi alcuni errori. Non dice esattamente queste parole ma i concetti sono una retromarcia rispetto alle affermazioni della campagna elettorale. Per esempio si lascia scappare che «molto del risultato che si è ottenuto alle elezioni amministrative è dipeso dalla scelta dei candidati». La frase viene pronunciata durante la riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl, e riferita da alcuni partecipanti. Poi viene smentita, come è ovvio che sia visto che ancora si devono disputare i ballotaggi. Il premier puntualizza anche che non si doveva caricare di significato politico il voto amministrativo: a dargli quel significato è stato anzitutto lui. Più delle smentite conta l'agenda del capo del governo. Oggi e domani sarà al G8 di Deuville, dunque non parteciperà al rush finale della campagna elettorale. E seguirà lo spoglio a distanza visto che a inizio settimana sarà in Romania per un vertice bilaterale. Ma questo non vuol dire che il Cavaliere pensi alla ritirata. Al contrario. Spiega: «Noi siamo in campo» e con l'intenzione di restarci anche perché «sarebbe una follia consegnare le città alla sinistra estrema». Nel tardo pomeriggio va negli studi di via Teulada a registrare la puntata di Porta a Porta e in parte ammette le frasi riferite: «Le amministrative sono elezioni particolarissime in cui influisce la scelta e la personalità del candidato e lo scontro con un altro candidato». Quindi lancia la volata ai suoi candidati di Milano e Napoli. Analizza l'andamento del suo partito: «Noi siamo al 26,42% - dice - naturalmente non siamo soddisfatti, ma bisogna considerare il particolarissimo sistema di voto: quando sono andato in cabina per votare mi hanno dato un lenzuolo e ho avuto qualche difficoltà a trovare il simbolo del Pdl insieme alla ridda di altri simboli». «Noi come Pdl - aggiunge - non abbiamo da lamentarci più degli altri partiti che hanno avuto tutti dei cali assolutamente importanti. Il Pd è sceso al 21,86%. È addirittura letteralmente crollato in regioni come Campania, Lazio e Calabria, mentre è andato meglio al Nord». Parte l'attacco a testa bassa: «De Magistris? Un bell'uomo, ma un incapace totale. Senza nessuna sostanza politica: non ci può essere una persona senza testa sulle spalle che lo possa votare. Se uno lo vota poi va davanti allo specchio e deve dire "Sono senza cervello"». E ancora: «Napoli non si rivolga più al presidente del Consiglio per risolvere le emergenze e per avere i militari che intervengono all'istante se poi si mettono nelle mani di uno come De Magistris». Ugualmente duro su Pisapia: «In Parlamento ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l'eutanasia». Non è in grado di amministrare Milano «perché non ha amministrato nemmeno un'edicola» e invece «Moratti e Lettieri per Napoli hanno gestito aziende con fortissima capacità». «Vorrei rassicurare tutti sul fatto che l'alleanza tra Pdl e Lega rimane l'unica alternativa e l'unica alleanza di governo possibile - sottolinea il capo del governo - e vorrei assicurare a tutti che il governo è forte di una maggioranza che lo sostiene e che porterà a termine la legislatura, facendo le riforme che sono indispensabili». «Tendo ad escludere - sentenzia poi - che ci possa essere un nuovo governo dopo i ballottaggi». Guarda avanti: «Ci aspettano due anni di lavoro fantastici, finalmente con questa nuova maggioranza possiamo fare le riforme». A partire da quella del Fisco «in modo che non ci siano più vessazioni per i cittadini». Infine critica pesantemente i media: «I grandi giornali, a partire dal Corriere della Sera, le tv private Sky e La7, e la Rai pagata con i nostri soldi, stanno tutti con la sinistra. La sconfitta della Moratti è colpa della disinformazione dei media». Se la prende in particolare con Enrico Mentana, direttore del Tg7: «È fazioso». Ricorda la vicenda delle multe per le sue interviste: «Ho visto una frase di Veltroni che mi diceva che stavo zitto da giorni. Allora ho pensato che era il caso di fare un'intervista con un solo telegiornale. Tutti gli altri l'hanno voluta fare e non ho potuto dire di no. Li avevo pregati solo di non mandarle in onda tutti assieme, ma si sa che queste cose non sono controllabili».

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