Bossi: sui magistrati Berlusconi ha ragione

Umberto Bossi difende Silvio Berlusconi che, anche oggi, al G8, ha parlato dei problemi della giustizia italiana. Ma, per il Senatur, concentrarsi unicamente su queste questioni non porta voti e il rischio e' che poi "la gente non ti segua". "Ha avuto cosi' danni, ha perso la famiglia e un sacco di soldi", ha affermato Bossi riferendosi al premier a margine del comizio di chiusura della Lega Nord per il ballottaggio a Varese. "E' difficile dargli torto", ha riconosciuto. "Certo pero' - ha subito aggiunto - che la gente, poi, non lo segue. La gente chiede anche cose concrete, posti di lavoro". "Se parla solo di magistrati non ci guadagna", ha continuato. "Il problema - ha spiegato - e' che non riesce ad ottenere il taglio della pressione fiscale, perche' le regole europee lo impediscono". Durante il comizio, nel quale il ministro delle Riforme ha rievocato i primi tempi della Lega e si e' commosso, Bossi ha duramente criticato l'esposto presentato da Giuliano Pisapia alla procura di Milano riguardo alcuni episodi avvenuti in campagna elettorale. Ed aveva sostenuto che "come dice Berlusconi, a volte, ci sono troppi magistrati che pendono verso sinistra: su questo ha un bel po' di ragione". Sul palco di piazza Podesta', sotto la storica sede-culla della Lega Nord, anche Roberto Maroni che, diversamente dalla chiusura della campagna elettorale per il primo turno, non e' intervenuto. Sul palco insieme a Bossi il sindaco leghista in corsa per la riconferma, Achille Fontana, il segretario della Lega Lombarda, Giancarlo Giorgetti, ed il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni. A fine comizio e' arrivato anche il ministero per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Prima dell'arrivo del capo lumbard, gli organizzatori della serata avevano fatto risuonare le note di 'Meno male che Silvio c'e'', coperto dal coro dei militanti leghisti "Bossi, Bossi, Bossi". Oltre ai sostenitori padani, con le bandiere con la croce celtica, anche qualche militante del Pdl (Fontana e' sostenuto anche dal partito di Berlusconi), con le bandiere italiane.