Nel Lazio si riaccendono le tensioni Polverini-Pdl
Nel Lazio la febbre elettorale resta alta. Ieri a Sora la governatrice Renata Polverini ha accompagnato il candidato sindaco della sua lista, Enzo Di Stefano (che al ballottaggio sfiderà l'esponente del Pdl Ernesto Tersigni), in visita all'ospedale. La «missione» non è piaciuta al Pd ma neanche al Pdl. L'hanno bollata come «inopportuna» e «merce di scambio per la campagna elettorale». Insomma, il clima si fa sempre più incandescente dopo la scelta della numero uno del Lazio di presentare la lista Città Nuove alle Amministrative. I risultati sono stati buoni, tanto che in due Comuni (Terracina e, appunto, Sora) i suoi candidati sindaco sono arrivati al ballottaggio e si scontreranno con quelli di Pdl e La Destra. Nell'incontro di ieri il candidato della Polverini, Di Stefano, ha smentito le voci della chiusura del nosocomio, poi la presidente del Lazio ha ribadito: «Questa struttura non solo non sarà depotenziata, ma ci stiamo puntando. È efficiente e con grandi professionalità». Con accanto il direttore della Asl di Frosinone, Carlo Mirabella, e la numero uno della Commissione regionale Sanità, Alessandra Mandarelli, la presidente del Lazio ha aggiunto: «Puntare sull'oncologia e sulla maternità come avviene qui al SS. Trinità dimostra la volontà politica di mantenere le strutture per venire incontro a tutte le esigenze del territorio. C'è da parte mia un impegno formale e sostanziale per il suo potenziamento e il suo rilancio». Poi ha assicurato: «Ho visto il pronto soccorso, piccolo, ma ho anche visto lo spazio dove si può allestire quello nuovo». Al termine del giro, la Polverini ha incontrato anche gli operatori sanitari e ha risposto alle loro domande: «Sono qui a Sora per testimoniare che sull'ospedale SS. Trinità ci stiamo puntando. È efficiente e ha grandi professionalità». Una «campagna elettorale in corsia» indigesta per il principale partito della coalizione che sostiene la governatrice e per La Destra. «Mi è sembrato poco opportuno che la presidente del Lazio sia andata, con il candidato a sindaco e neo commissario dell'Ater di Frosinone, Enzo Di Stefano, nell'ospedale di Sora a parlare di temi che interessano l'intera comunità al di là delle questioni e delle divisioni partitiche di una campagna elettorale» ha spiegato l'eurodeputato e vicecoordinatore del Pdl laziale Alfredo Pallone, che comunque è ottimista: «Non credo che l'orientamento degli elettori di Sora cambierà». Ancora più duro il leader de La Destra Francesco Storace: «Mi rifiuto di pensare che sia accaduta una cosa del genere», cioè che la Polverini sia andata con il suo candidato nell'ospedale di Sora. Un mese fa era stato diffuso su internet il video del comizio della presidente sempre nella città del frusinate in cui sottolineava il malgoverno delle passate legislature: «Mi pare di ricordare che il Pdl e La Destra hanno governato questa Regione - aveva detto - e credo che quello che abbiamo ereditato non sia soltanto il frutto di una legislatura». Poi aveva concluso: «Di Stefano non è uno di quelli che vengono a bussare per una poltrona, di quelli ho la fila». Ma tensioni ci sono anche a Terracina, dove al ballottaggio si sfideranno Gianfranco Sciscione (lista Città Nuove) e Nicola Procaccini (Pdl). E qui la «febbre» ha contagiato anche il sindaco di Roma Alemanno che ha da tempo espresso il suo sostegno al polveriniano Sciscione: «Mi sembra un candidato più valido» ha affermato, mandando su tutte le furie l'ala rampelliana del partito, nonché l'influente coordinatore pontino Claudio Fazzone, che aveva tuonato: «È grave che un dirigente nazionale come Alemanno, forse per difendere posizioni di amici personali o forse per prefigurare fughe in avanti che non ci auguriamo, inviti a votare candidati estranei e avversari al Pdl. Credo che dovrà essere questo il vero oggetto di confronto nel partito». Le polemiche non finiranno, ci sono ancora quattro giorni di campagna elettorale. Sembrano secoli.