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La Cei: «Sì a nuove moschee ma rispettino le leggi»

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Loha detto il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, rispondendo a una domanda sul dibattito sulla costruzione di una moschea a Milano. A sostegno di monsignor Crociata è intervenuto anche Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio Cei per gli Affari giuridici: «Noi non abbiamo nessuna riserva nei confronti dei luoghi di culto, lamentiamo che non sempre ci vengano riconosciuti i diritti di avere anche noi dei luoghi di culto dove li chiediamo, ma non per questo possiamo ripetere qui quell'errore di principio e di carattere umanitario. Chiunque ha la libertà di professare la propria fede e ha il diritto di professarla nei luoghi che gli sono consoni». «Sono d'accordo al 100% – è stato il commento di Abdelhamid Shaari, presidente del Centro islamico di viale Jenner nel capoluogo lombardo – condividiamo in pieno ciò che dice la Cei sulla questione. Li ringraziamo e li salutiamo per questa presa di posizione che ritengo molto importante». Sul tema ieri la Lega ha depositato un disegno di legge al Senato, primi firmatari il capogruppo Federico Bricolo e il vicecapogruppo Sandro Mazzatorta, nel quale si dice no alla costruzione di nuove moschee fino a un'eventuale intesa tra Stato e Islam mentre, in via transitoria, ogni edificio di culto dovrà essere autorizzato dalla Regione previo referendum tra la popolazione del Comune interessato. Nel ddl, tra l'altro, si prevede la creazione di albi degli Imam. Il testo si basa sull'articolo 8 della Costituzione, che stabilisce che i rapporti delle confessioni religiose con lo lo Stato siano regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. «Il diritto di esercitare una fede non è messo in discussione – spiega Sandro Mazzatorta – ma altra cosa sono gli edifici di culto che hanno un impatto sul territorio».

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