"Illegale" intervistare Silvio in tv L'Agcom punisce Rai e Mediaset
A Tg1 e TG4 la sanzione nella misura massima prevista dalla legge (258.230 euro), in quanto recidivi, e sanzioni di 100 mila euro ciascuno a Tg2, Tg5 e Studio Aperto: lo ha deciso oggi a maggioranza la commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dopo aver analizzato la trasmissione delle interviste al premier Berlusconi venerdì 20 maggio. «La Commissione servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - spiega una nota dell'organismo di garanzia - ha esaminato, anche alla luce degli esposti presentati, la situazione determinatasi nella giornata di venerdì 20 maggio, nella quale si è avuta la trasmissione, in prime time, da parte dei notiziari TG1, TG2, TG5, TG4 e Studio Aperto, di interviste al Presidente del Consiglio. Sul punto - ricorda la nota - l'Autorità aveva chiesto lo scorso 21 maggio chiarimenti urgenti alle emittenti interessate. Considerate le osservazioni pervenute da Rai e Mediaset, la Commissione ha ritenuto che le interviste, tutte contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale, ed omologhe per modalità di esposizione mediatica, abbiano determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall'Agcom». Dure le reazioni dei diretti interessati. «Sono esterrefatto. L'Agcom ha multato tutte le tv che hanno fatto un'intervista al Premier che non parlava dal giorno delle elezioni. In altre parole, secondo l'Autorità, il capo del governo non doveva essere intervistato», spiega il direttore del Tg1 Augusto Minzolini (nella foto). «Questa mancanza di rispetto per l'autonomia dei direttori è gravissima, questa sì andrebbe sanzionata», gli fa eco Emilio Fede, alla guida del Tg4. «Mediaset è allibita per le sanzioni decise oggi dall'Agcom contro le quali ricorrerà immediatamente al Tar», annuncia il gruppo di Cologno Monzese. Soddisfatti, invece, leader e consiglieri della Sinistra. «Chi ha sbagliato finalmente pagherà», dicono. Peccato che a pagare - almeno per quel che riguarda la Rai - saranno ancora una volta i cittadini.