Il ministro Romano: "Dopo i ballottaggi ripartiamo da Casini"

Riorganizziamo il centrodestra. E lo possiamo fare assieme a Casini. Saverio Romano, leader del Pid (Popolari Italia Domani, che vuole una sezione italiana del Ppe), ormai è già al dopo ballottaggio anche se in Sicilia si deve ancora votare, e Romano ha presentato sue liste. Intanto pensa alla settimana prossima. «Anche perché - ci tiene a sottolineare il ministro delle Politiche agricole - qualunque sarà il risultato, non solo il Pdl ma tutto il centrodestra andrà ripensato».   Ministro, facciamo un passo indietro. Qual è la valutazione sul primo turno? «Il Pd vince laddove ha perso. Va al ballottaggio con Pisapia, Zedda e De Magistris, tutti candidati di estrema sinistra. Ciò significa che dal giorno dopo il secondo turno, Bersani non avrà scelte». E quindi? «Dovrà fare alleanze con Vendola e Di Pietro. Non potrà staccarsi da loro. L'ipotesi di lanciare Casini candidato premier del centrosinistra tramonta». Tramonta? «Diciamo che si allontana».   Be', però il Terzo polo esiste. «Esiste Casini. Fini si ferma all'1% e in Parlamento ha trenta deputati. Che con quei numeri capiscono bene che nessuno di loro potrà essere rieletto». Se Fli fa l'accordo con Casini, invece sì «Ma anche l'Udc, l'unico partito che ha voti, deve rieleggere una trentina di deputati. E poi ci sono quelli di Rutelli. Guardi, il Terzo Polo ha 90 deputati alla Camera e ne potrà rieleggere 30-35. Quelli di loro che vogliono continuare a fare politica cercheranno collocazione altrove». Verranno a bussare alle porte del Pdl? «Dopo una settimana di anestetico dopo il voto, si sveglieranno e si metteranno alla ricerca». Anche dall'Udc? «Non stiamo cercando nessuno. Ma è chiaro, e anche queste elezioni lo hanno dimostrato, che l'Udc a destra vince. A sinistra finirà con il perdere due terzi di quel 5% che anche questa volta gli elettori gli hanno confermato». Sta dicendo che il centrodestra dovrà riaprire a Casini? «La nuova riorganizzazione della coalizione deve prevedere un nuovo rapporto con Casini».  Ma Casini ha già posto una sola condizione: via Berlusconi. Il premier farà un passo indietro? «Pier ha posto una condizione impossibile. Posso dire che otto mesi fa io ho fatto questo percorso, andando verso il centrodestra, perché qui ho trovato i miei valori, il modo migliore per realizzare i nostri programmi. Lo invito a fare la stessa riflessione».   E Bossi? L'ultima volta, l'estate scorsa, fu suo il veto a un ingresso di Casini. «Lo so, ma dalla settimana prossima si apre una fase nuova». Scoppierà la guerra civile nel Pdl? «Vedo un gran movimento. Formigoni, Fitto, Scajola e altri. Immagino assemblee, riunioni, cene. Poi tutti assieme con Berlusconi, che lancerà un nuovo centrodestra».